EMO
Famiglia patrizia veneziana, il cui ricordo è abbastanza remoto (sec. XII) e la cui partecipazione alla vita pubblica, sia nella magistratura interna, sia nella rappresentanza estera, è abbastanza frequente.
Se nessun membro di essa beneficò della dignità ducale, molti ottennero il grado di procuratore di S. Marco, e non meno che con la mente servirono la patria col braccio. Vanno così ricordate la strenua difesa sostenuta da Pietro nel 1381 a Chioggia contro gli assalti genovesi, in uno dei momenti più critici per l'esistenza della repubblica; nel secolo successivo la difesa di Gradisca da parte di Giovanni contro l'invasione dei Turchi nel confine orientale; poi la campagna di Giorgio nel Trentino al tempo della lega di Cambrai, e la vittoria riportata presso Brescia da Leonardo; infine il sacrificio di Giovanni Alvise nel 1648 nella guerra col Turco per la difesa di Candia. Ma soprattutto brilla nella storia il nome di Angelo, che tenne alto, nella seconda metà del sec. XVIII l'onore e la fierezza della virtù militare e marittima di Venezia, allorché la grande repubblica volgeva al tramonto, con le ultime magnifiche vittorie contro i barbareschi d'Africa: specialmente quando, nel 1769, in una spedizione contro i pirati barbareschi bombardava Susa, Biserta, Sfax, Tunisi e la Goletta, con batterie galleggianti da lui stesso ideate per avvicinarsi maggiormente alla costa. La linea primogenita alla fine del sec. XVIII raccoglieva la successione, per il matrimonio dell'ultima erede di quel nome, anche della non meno antica famiglia padovana dei Capodilista, e associava le due casate. Giorgio (nato nel 1864), salito per virtù militare al grado di maggior generale nella guerra mondiale (nel 1923 veniva poi promosso tenente generale), non smentiva le tradizioni della sua famiglia nei fatti d'arme del 1916, nell'epica difesa di Pozzuolo del Friuli (1917), e nella brillante azione di Fiaschetti (1918).
Bibl.: Barbaro-Barzoni, Biografie ed elogi di Angelo Emo, Venezia 1850; E. Pesenti, Angelo Emo e la marina veneta del suo tempo, Venezia 1899; S. Rumor, Breve storia degli Emo, Vicenza 1908.