VATTEL, Emmerich de
Diplomatico e internazionalista, nato a Couvet (Neuchâtel) il 25 aprile 1714, morto a Neuchâtel il 28 diCembre 1767. Studiò a Basilea e a Ginevra; nel 1741 andò a Berlino; nel 1743 a Dresda, dove, chiamato dal conte Brühl, gli arrise il successo. Nel 1746 Augusto III lo nominò consigliere d'ambasciata e l'anno successivo lo inviò ministro plenipotenziario a Berna. Richiamato nel 1758 a Dresda e nominato consigliere privato di Augusto III, assunse in questa veste la direzione degli affari più importanti del regno.
Si occupò prima di filosofia e scrisse una Defense du système Leibnitien contre les objections et les imputations de M. de Crousaz (Leida 1741-42); in seguito si dedicò soprattutto allo studio del diritto internazionale e lasciò un'opera classica: Le droit des gens ou Principes de la loi naturelle appliqués à la conduite et aux affaires des nations et des souverains (voll. 2, Neuchâtel 1758; trad. ital., Milano 1805), che, sebbene non priva di contraddizioni e di difetti, derivanti dalle astrazioni filosofiche del secolo, ebbe nella prassi giuridica internazionale un'importanza immensa.
Bibl.: A. Mallarmé, in Les fondateurs du droit international, Parigi 1904, pp. 481-601; A. Rolin, Grotius et V., in Bulletin dell'Accademia reale belga, 1920, pp. 387-407; H. Staub, Die völkerrechtlichen Lehren V.s im Lichte der naturrechtlichen Doktrin, Berlino 1922.