Levinas, Emmanuel (propr. Emannuelis)
(propr. Emannuelis) Filosofo lituano naturalizzato francese (Kaũnas 1905 - Parigi 1995). Si trasferisce con la famiglia in Francia nel 1923. Fu prof. all’École normale israélite orientale (1946-63), alle univ. di Poitiers e di Paris-Nanterre e infine alla Sorbona (1973-75). Muovendo da studi husserliani (Théorie de l’intuition dans la phénoménologie de Husserl, 1930; trad. it. La teoria dell’intuizione nella fenomenologia di Husserl), ha tratto dalla fenomenologia gli strumenti metodici per un pensiero che considera l’etica come filosofia prima, inglobante in sé ogni ontologia. Il pensiero predicativo non è rispettoso dell’«altro» (autrui), perché tende a identificarlo e ad appropriarsene, riportando la sua esteriorità infinita all’interno dello «stesso» (même). Al principio della totalità, che ha dominato l’ontologia occidentale, L. oppone il principio dell’alterità, che si manifesta anzitutto nell’esteriorità, costitutiva del rapporto etico (Totalité et infini. Essai sur l’exteriorité, 1961; trad. it. Totalità e infinito. Saggio sull’esteriorità). Solo all’interno del rapporto autenticamente etico con l’altro sarà possibile infrangere la continuità dell’essere aprendo all’infinità e alla trascendenza; e sempre all’interno di tale rapporto sarà possibile riconferire senso alla soggettività, intesa come responsabilità per l’altro. Altre opere: Difficile liberté. Essais sur le judaïsme (1963; trad. it. Difficile libertà. Saggi sul giudaismo); L’humanisme de l’autre homme (1972; trad. it. Umanesimo dell’altro uomo); Autrement qu’être, ou au-delà de l’essence (1974; trad. it. Altrimenti che essere, o al di là dell’essenza); Transcendance et intelligibilité (1984; trad. it. Trascendenza e intelligibilità); Dieu, la mort et le temps (1992; trad. it. Dio, la morte e il tempo); Altérité et transcendance (1995; trad. it. Alterità e trascendenza).