DANTE, Emma
Regista, drammaturga e attrice, nata a Palermo il 6 aprile 1967. Diplomatasi all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico nel 1990, ha recitato con continuità fino al 1999, quando, fondando a Palermo la compagnia Sud Costa Occidentale, ha iniziato a dedicarsi interamente alla regia e alla scrittura. Con mPalermu (2001) ha vinto il premio Scenario, il premio Lo Straniero e il premio Ubu, affermandosi tra i più importanti artisti emergenti. Sono seguiti Carnezzeria (2002) e Vita mia (2004). I tre spettacoli costituiscono la cosiddetta trilogia della famiglia siciliana, nella quale D. mette a fuoco un proprio linguaggio artistico basato su storie legate al sottoproletariato siculo, caratterizzato da un carnale dialetto palermitano, crudo e a volte intraducibile, e da un ritmo scenico di grande intensità, realizzato tramite un linguaggio del corpo costituito da gesti ripetitivi, a tratti ossessivi. Si è così affermato un teatro capace di partire da Palermo e dalla cultura meridionale per disegnare, con il recupero di riti e tragedie, un più ampio Sud del mondo. Nel teatro di D. convivono, in perenne conflitto e con caratteri grotteschi ed estremi, le spinte della modernità e le radici arcaiche, simboli sacri su gesti profani, l’energia esplosiva del corpo e il dolore della violenza e della sopraffazione.
Negli anni successivi, come regista, ha realizzato Medea (2003), La scimia (2004, liberamente ispirato a Le due zitelle di Tommaso Landolfi), Mishelle di Sant’Oliva (2006), Cani di bancata (2006), Il festino (2007), Eva e la bambola (performance teatrale creata per il tour musicale di Carmen Consoli 2007-08), Le pulle (2010), La trilogia degli occhiali (Acquasanta, Ballarini, Castello della Zisa, 2011), Verso Medea (2012) con le musiche dei Fratelli Mancuso, Operetta burlesca (2014), Io, Nessuno e Polifemo (2014). Con Le sorelle Macaluso D. ha recuperato molte caratteristiche della trilogia della famiglia e ha costruito un’atmosfera sospesa tra vita e morte, nella quale agiscono sette sorelle siciliane. Nel 2014 con questo spettacolo si è aggiudicata il premio Maschere del teatro, il premio Ubu e il Premio della critica come miglior spettacolo dell’anno, nonché il premio Ubu per la regia (assegnato per la prima volta a una donna), confermandosi tra i maggiori protagonisti del teatro contemporaneo italiano. Ha inoltre scritto e portato in scena tra il 2011 e il 2014 quattro favole rivolte a un pubblico di bambini e di adulti: Gli alti e bassi di Biancaneve, La bella Rosaspina addormentata, Anastasia, Genoveffa e Cenerentola, Tre favole per un addio. Nel 2014 ha ricevuto l’incarico biennale di direttrice artistica del ciclo di spettacoli classici al teatro Olimpico di Vicenza. Nello stesso anno è divenuta artista residente al teatro Biondo, dando vita, all’interno del Teatro stabile di Palermo, alla ‘scuola delle arti e dello spettacolo’ e ha vinto il premio Vittorio De Sica.
Aveva frattanto esordito nella regia lirica con la Carmen di Georges Bizet diretta da Daniel Barenboim, aprendo nel 2009 la stagione del Teatro alla Scala e suscitando accese discussioni per la scelta di un’ambientazione sovraccarica di simboli religiosi. Nel 2012 ha debuttato a Parigi all’Opéra comique con La muette de Portici di Daniel Auber, vincendo nel 2014 il premio Abbiati. Ha inaugurato nel 2014 la stagione del teatro Massimo di Palermo con Feuersnot di Richard Strauss e l’anno successivo con Gisela! di Hans Werner Henze.
Nel 2013 ha presentato in concorso alla LXX edizione della Mostra del cinema di Venezia il film Via Castellana Bandiera, tratto dal suo omonimo romanzo (2008), di cui è stata regista, sceneggiatrice e attrice, per il quale Elena Cotta ha vinto la Coppa Volpi, per la migliore interpretazione femminile.
Bibliografia: A. Porcheddu, Palermo dentro. Il teatro di Emma Dante, Civitella in Val di Chiana 2005; E. Dante, Carnezzeria. Trilogia della famiglia siciliana, prefazione di A. Camilleri, Roma 2007; A. Barsotti, La lingua teatrale di EmmaDante. mPalermu, Carnezzeria, Vita mia, Pisa 2009.