EMIN Pascià
Nome (arabo Amīn, turco Emīn) assunto in Oriente dal dott. Eduard Schnitzler, medico e viaggiatore in Africa, la cui vita è intimamente legata alle vicende della sollevazione mahdista nel Sūdān. Nato a Oppeln (Slesia Prussiana) il 20 marzo 1840 da famiglia israelita, studiò medicina appassionandosi per le scienze naturali. Dopo alcuni anni trascorsi in Albania, dove si famigliarizzò con la lingua turca, nel 1873 si recò in Egitto e quindi a Khartum e a Lado, capoluogo della Provincia Equatoriale, dove Gordon, che ne teneva allora il governo, gli affidò la direzione dei servizî sanitarî e l'incaricò di delicate missioni presso i re dell'Unyoro e dell'Uganda. Passato Gordon al governo generale del Sūdān, E. gli successe con il titolo di bey nel governo della Provincia Equatoriale. Le cure del suo ufficio, in cui mostrò nobili sentimenti in favore dell'elevazione morale e materiale degl'indigeni, non lo distolsero mai dai suoi studî prediletti, dei quali riferiva nei periodici scientifici europei. La sollevazione mahdista (1883-1884), che venne a tagliare le comunicazioni con l'Egitto, lo indusse a spostare verso sud la sua sede, fissandola a Wadelai, dove si ritirò (luglio 1885) con il russo Yunker e l'italiano G. Casati (v.) che a scopo di studio si trovavano nella regione. Privo d'ogni soccorso esterno, ma risoluto a non abbandonare la carica, rinunzia alla facoltà accordatagli dall'Egitto di riparare alla costa. Intanto in Europa si manifestano le più vive apprensioni per la sua sorte e quella dei suoi compagni. Fallita una spedizione di soccorso organizzata dal fratello del dott. Yunker, che però riesce da solo a raggiungere Zanzibar, si organizza in Inghilterra una nuova grande spedizione, che sotto la guida di E. Stanley si propone di raggiungere per la via del Congo la regione dell'Alto Nilo. La spedizione consegue pienamente il suo scopo e il 29 aprile 1888 s'incontra sul Lago Alberto con E., al quale il governo egiziano fece pervenire la nomina a Pascià e una lettera che gli lasciava piena libertà d'azione. Respinti i patti di cessione della provincia alla Compagnia dell'Africa Orientale Inglese che lo Stanley gli offre, E. non sa decidersi ad abbandonare il suo posto, e solo per le insistenze fattegli e per le minacce dei suoi ufficiali s'induce a dimettersi e a seguire lo Stanley sino a Zanzibar, dove è obbligato a trattenersi per le ferite riportate in una caduta. Entrato poi al servizio della Germania (febbraio 1890), riprende la via dell'interno con l'incarico di fondare stazioni nella regione del Tanganica. Raggiunto il Lago Edoardo, concepisce l'ardito proposito di collegarsi con l'hinterland del Camerun. Le condizioni della sua deteriorata salute e le difficoltà della marcia nella foresta lo inducono a seguire invece la via del Congo. Ma il 23 ottobre 1892 viene barbaramente trucidato nel territorio di Kinema a 12 giornate dal fiume per opera degli schiavisti arabi.
Bibl.: Tra la ricca bibliogr. v. G. Schweitzer, E. Pascha, Berlino 1898. V. anche, oltre al libro del Casati, la biografia che ne stese H. Dehérain in Études sur l'Afrique, Parigi 1904.