LUSSU, Emilio
Uomo politico, nato ad Armungia (Cagliari) il 4 novembre 1890. Valoroso combattente nella prima Guerra mondiale, fondò, al termine di questa, il Partito sardo d'azione, movimento democratico autonomista. Deputato nel 1921 e deciso antifascista, partecipò, nel 1924, alla secessione aventiniana. Arrestato nel 1926 perché, aggredito in casa dai fascisti, si era difeso uccidendo uno degli assalitori, venne assolto, ma deportato a Lipari. Evaso nel 1929 con Carlo Rosselli e Fausto Nitti, fondò con essi ed altri, a Parigi, il movimento Giustizia e Libertà, di cui fu, non senza contrasti ideologici con lo stesso Rosselli, uno dei più attivi esponenti. Durante l'occupazione tedesca partecipò alla lotta di resistenza in Francia prima e, dopo l'8 settembre 1943, in Italia con il Partito d'azione. Ministro nel governo Parri e nel primo gabinetto De Gasperi e membro dell'Assemblea costituente, è stato, nel Partito d'azione, il leader della cosiddetta "sinistra" e deciso assertore dell'unità d'azione di tutti i gruppi politici di sinistra, contribuendo infine molto all'adesione ufficiale del Partito d'azione al Partito socialista italiano. È membro di diritto del senato (18 aprile 1948).
Il L. è anche autore di alcuni volumi, pubblicati dapprima in Francia e poi in Italia: La catena, Roma-Firenze-Milano 1945; Marcia su Roma e dintorni, Roma 1945; Un anno sull'altipiano, ivi 1945: nei quali ha narrato, proiettandole nel quadro morale e politico della vita italiana degli ultimi decennî, le proprie esperienze autobiografiche. E l'indignatio che fa il L. scrittore: ma un'indignazione che sa temperare l'oratoria con l'ironia e trascendere lo sfogo polemico nel distacco e nell'evidenza della rappresentazione artistica.