LONGONI, Emilio
Pittore, nato a Seveso (Milano) il 9 luglio 1859, morto a Milano il 29 settembre 1932. Studiò fra stenti e disagi a Milano col Bertini, salvo una breve parentesi di soggiorno scarsamente fruttuoso a Napoli, ivi attratto dalla fama del Morelli. Notato da V. Grubicy e legato al Segantini da affinità spirituali non affievolite da divergenze di temperamento, si isolò con questo per due anni a Pusiano, nella ben nota Casa delle streghe, in fervore di studio e di opere. Attento osservatore del vero, espresse in quadri di figura e di genere, che alternò con vigorosi studî di natura morta, sensi di profonda umanità. Più tardi nella pittura di paesaggio (pianura lombarda e alta montagna), costruita con un suo caratteristico divisionismo, trovò la definitiva rispondenza alla sua indole di poeta solitario.
Sue opere più note: La piscinina, 1891; Contrasti, 1894; Maria Cleofa, 1895 (Galleria civica, Milano); Sola, 1890 (proprietà di S. M. il Re); La voce del ruscello, 1903; Pecorina malata, 1904 (Museo di Buenos Aires); Ghiacciaio, 1906; Ore vespertine, 1909 (Galleria d'arte moderna, Venezia); Egloga, 1912 (proprietà di S. M. il Re); Sorriso del lago, Le stelle, 1914. Dal 1915 riservò agli intimi la conoscenza delle sue opere ultime, frutto dì una tormentosa ricerca di perfezione.
Bibl.: E. Maino, E. L., Milano 1903; R. Sacchetti, Un paesista d'alta montagna, in Rivista del Touring, Milano 1911; E. L., in The Studio, 1911; G. Buffa, E. L., in Vita d'arte, X (1912), p. 17 segg.