COLOMBO, Emilio (App. III, 1, p. 406)
Uomo politico; deputato e consigliere nazionale della Democrazia cristiana. Come ministro dell'Industria e del Commercio nei governi Segni, Tambroni e Fanfani, unificò le tariffe elettriche in tutto il territorio nazionale, istituì il Comitato nazionale per l'energia nucleare, fece varare numerose leggi per la riforma dei mercati, per il finanziamento delle medie e piccole industrie, per i crediti al commercio e all'artigianato, per la tutela della libertà di concorrenza. Fu tra i realizzatori della nazionalizzazione dell'industria elettrica e della programmazione economica. Ministro incaricato dei rapporti con la CEE, seguì il cammino dell'integrazione europea e guidò la delegazione italiana nelle trattative per l'adesione della Gran Bretagna al MEC. Dopo la rielezione del 1963 fu ministro del Tesoro nel governo Leone e nei tre governi diretti da Moro e ancora nel nuovo governo Leone tenendo ad interim il ministero del Bilancio. Dall'agosto 1970 al febbraio 1972 fu presidente del Consiglio dei ministri per essere poi richiamato a dirigere i dicasteri finanziari.
Tra i suoi scritti: Linee di una politica industriale (1963). Dal 1976 è presidente del Consiglio d'Europa.