CAVAZZANI, Emilio
Nato a Villa Estense (Padova) il 18 maggio 1865 da Guido (che fu chirurgo primario a Trento, poi a Venezia) e da Anna Faifofer, dopo aver compiuto gli studi classici si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell'università di Padova. Presentato da A. De Giovanni, nel 1887 venne accolto come allievo interno presso l'istituto di fisiologia di quell'ateneo, allora diretto da A. Stefani. Nel 1888, con il massimo dei voti e la lode, conseguì la laurea e due anni dopo, assolti gli obblighi di leva, veniva nominato, su proposta dello Stefani, assistente ordinario. Dette allora inizio a una serie di importanti ricerche fisiologiche, per le quali si avvalse anche deIla collaborazione del fratello Alberto e di G. Manca, e che condusse nel più assoluto rigore di metodo, pervenendo a risultati di notevole rilievo.
Particolarmente significativi furono gli studi compiuti sulla fisiologia del fegato, grazie ai quali il C. poté dimostrare che per effetto della stimolazione del plesso celiaco ha luogo una diminuzione del glicogeno contenuto nelle cellule epatiche e un aumento del glucosio contenuto nel sangue; che la temperatura del viscere è più elevata di quella del sangue che vi penetra; che la pressione vigente nell'arteria epatica è differente da quella portale e da quella delle sopraepatiche; che l'innervazione dell'arteria epatica è fornita da nervi diversi da quelli che si distribuiscono alla vena porta. I risultati di tali ricerche consentirono al C. di fornire la prova dell'esistenza di fibre nervose specializzate, che chiamò "nervi glicosecretoti", capaci di stimolare le cellule epatiche dalla cui attività vitale dipende la funzione glicogenetica del fegato (Sulla glicogenesi epatica, in Riv. veneta di scienze mediche, IV [1894], pp. 51-76; Sulla funz. glicogenica del fegato, in Annali di chimica e di farmacol., XII [1894], pp. 177-187; A proposito dei nervi glicosecretori, in Gazz. degli osped. e delle cliniche, XVI[1894], pp. 239-247; Ueber die Veränderungen der Leberzellen während der Reizung der Plexus coeliacus, in Archiv für die gesamte Physiologie..., III[1894], pp. 65-85). IlC. condusse altre interessanti ricerche nel campo della neurofisiologia, riuscendo fra l'altro a individuare l'esistenza di fibre nervose distinte per le sensibilità tattile, dolorifica e termica, e dimostrando la innervazione dei vasi cerebrali (Sul differenziamento degli organi della sensibilità termica da quelli del senso di pressione, in Riforma medica, VIII [1892], 1, pp. 797-801; Sull'influenza vaso-motrice del simpatico cervicale, in Riv. di fren. e di med. leg., XVIII [1892], pp. 340-347; Sull'innervazione dei vasi del cervello e del midollo, in Atti d. Acc. d. scienze med. e nat. [Ferrara], LVII [1902], pp. 105-111; Alterazione della sensibilità tattile e termica in seguito a lesione del nervo radiale, in Riforma medica, XIV [1898], 1 pp. 652-659). Sisegnalò soprattutto per gli studi sul liquido cefalo-rachidiano, per i quali si avvalse del metodo della fistola cefalo-rachidiana, da lui ideata: fu suo merito la scoperta che il liquor è il prodotto non di una semplice trasudazione attraverso i vasi cerebrali, ma di un vero processo di secrezione che ha luogo a livello dei plessi coroidei (Ueber die Circulation der Cerebrospinalflüssigkeit, in Centralblatt für die gesamte Physiologie, XII [1892], pp. 417-422; Sul liquido cerebro-spinak, in Riforma medica, VIII [1892], 2, pp. 591-594e in Gazz. degli osp. e d. clin., XVII [1895], pp. 45-52; La fistola cefalorachidiana, in Atti d. Accad. medica di Ferrara, IV[1900], pp. 25-48; Contributo alla fisiologia del liquido cerebro spinale. a) Intorno alla alcalinità. b) Sulla presenza di un'ossidasi. c) Alcune ricerche sulla pressione e sulla velocità di afflusso della fistola cefalo-rachidiana. d) Intorno all'influenza negativa di alcuni linfagoghi. e) Rivista storico critica, ibid., VI [1901] pp. 36-49; Zur Physiologie d. Plexus choriodei d. Gehims, in Centralblatt far die gesamte Physiologie, XXII [1902], pp. 512-25).
Conseguita la libera docenza per titoli nel 1892, nel 1896 il C. fu nominato professore di fisiologia presso l'università di Ferrara. Nel 1910 la facoltà medica dell'università di Modena gli conferì l'incarico dell'insegnamento della stessa disciplina, più volte confermato negli anni successivi.
Morì a Ferrara il 1° dic. 1922.
Bibl.: Necrologi in Atti d. Acc. di scienze med. e nat. di Ferrara, XV(1922), pp. 45-48; in Riv. di biologia, n.s., V (1923), pp. 148-155; ibid., pp. 4-10; E. Cavazzani, Curriculum vitae col riassunto dei propri lavori, Ferrara 1902; L. Bonomi, Naturalisti, medici e tecnici trentini, Trento 1930, p. 28; I. Fischer, Biograph. Lex. der hervorragenden Ärzte der letzen fünfzig Jahre, I, p. 229.