ALMANSI, Emilio
Matematico, socio nazionale dei Lincei e uno dei XL della Società italiana delle scienze. Nato a Firenze il 15 aprile 1869, si laureò in ingegneria (1893) e in matematica (1896) a Torino, dove subì soprattutto l'influenza di V. Volterra e conseguì per concorso la cattedra di meccanica razionale nell'università di Pavia. Chiamato poi a Roma per lo stesso insegnamento, nel 1923 se ne ritirò per volontarie dimissioni.
La sua produzione scientifica, ricca di contenuto concettuale, riguarda la fisica matematica e la meccanica razionale ed è caratterizzata da una netta visione dei nessi fra le teorie astratte e le applicazioni fisiche e da una legante semplicità di procedimenti analitici deduttivi. Una parte cospicua delle sue ricerche è dedicata a questioni di teoria dell'elasticità: problema della deformazione della sfera elastica di cui diede una soluzione mirabilmente comprensiva e adatta alle applicazioni; classico problema della deformazione dei solidi prismatici; influenza della deformazione sul moto dei pendoli nelle determinazioni gravimetriche; deformazioni finite dei solidi elastici isotropi; piastre elastiche sollecitate soltanto sulla superficie cilindrica laterale; e a quest'ordine di ricerche si possono riconnettere i suoi studî sulle funzioni poliarmoniche, che sono fra i più completi su questo argomento. Si volse poi all'indagine delle azioni idrodinamiche, di cui fissò, con mezzi spontanei e perspicui, il comportamento qualitativo, che abbraccia, in particolare, il modello delle forze a distanza mediante sfere pulsanti. Precisò alcuni punti importanti della teoria delle distribuzioni elettriche in equilibrio, assegnando, tra l'altro, una soluzione approssimata semplicissima; stabilì una teoria nuova dell'equilibrio delle masse disgregate; si occupò di questioni geodetiche; studiò la determinazione dello schiacciamento polare di Nettuno in base alle perturbazioni del moto del satellite; discusse l'aspetto gravitazionale della distribuzione statistica dei corpi celesti; estese ai vincoli unilaterali l'impostazione compendiosa della teoria degli impulsi; indagò la possibilità di estendere il principio dei lavori virtuali al caso, in cui si tenga conto dell'attrito dei vincoli; illustrò con nuove vedute critiche la L. secunda del Newton. Notevole, dal punto di vista trattatistico, la sua Introduzione alla scienza delle costruzioni (Torino 1901).