ALEMAGNA, Emilio
Nacque a Milano, di nobile famiglia, nel 1833. Si addottorò in matematica e ingegneria all'università di Pavia e si perfezionò in architettura presso l'Accademia di belle arti di Milano. Fino al 1862 lavorò per le Ferrovie lombarde. Dal 1860 fu consigliere dell'Accademia di Brera. Allievo e collaboratore di G. Balzaretto, ne continuò i lavori ai Giardini, che portò a termine insieme con E. Combi in occasione dell'Esposizione del 1881, per la quale curò anche vari addobbi. Specializzatosi in dimore per i patrizi milanesi (villino Borghi, palazzo Castelbarco Albani, ora demoliti) e in ordinamento di giardini, nel 1893 compì anche la sistemazione della zona del Parco, dall'Arco della Pace al Castello Sforzesco. Nel 1883 fu tra i membri del giuri per il concorso per la facciata del duomo. Nel palazzo Trivulzio in piazza S. Alessandro costrui la scala elicoidale, di stile barocco, che conduce dall'ingresso ai saloni della biblioteca. Numerosi i suoi lavori nei dintorni di Milano, e specialmente, negli anni tardi della sua vita, nel Varesotto: continuò l'opera del Balzaretto nella villa d'Adda a Arcore, erigendovi tra l'altro la cappella sepolcrale in stile gotico, e quella del Pollack nella villa Andreani-Castelbarco Albani di Casciago; a Blevio (Como) costruì la villa Miglini; a Varese la Villa Esengrini (ora Aletti), con grandioso scalone barocchetto. Sua è anche la villa Giovanelli a Lonigo (Vicenza).
Morì a Barasso (Varese) il 9 Ott. 1910.
Malgrado un certo eclettismo, il neobarocco fu la convenzione stilistica che l'A. preferì, specialmente nelle opere dell'età matura, come rivela anche la facciata della chiesa di S. Francesco di Paola in via Manzoni (1891). Come altri architetti di nobile famiglia dell'epoca (E. Combi, A. Mainoni, ecc.), riscosse un notevole successo per il decoro degli ornati e la comodità delle disposizioni dei suoi edifici.
Fonti e Bibl.: Atti dell'Accademia di Belle Arti di Milano (1860-1896); A. Caimi, Delle arti del disegno e degli artisti nelle provincie di Lombardia dal 1777 al 1862, Milano 1862, p. 25; L'Esposizione italiana del 1881 in Milano illustrata, Milano 1881, p. 174; necrologi: C. Formenti, in L'Edilizia Moderna,nov. 1910, pp. 85-87 (con riprod.); L'Illustrazione Italiana, II (1910), p. 414; Il Corriere della Sera, 11 ott. 1910; F. Reggiori, Milano 1800-1943, Milano 1947, passim; P. Mezzanotte-G. C. Bascapé, Milano nell'arte e nella storia, Milano 1948, pp. 133, 137, 192, 284, 757, 912, 980, 983; E. Lavagnino, L'arte moderna, Torino 1956, pp. 486-495; Guida d'Italia del T.C.I.: Milano e laghi, Milano 1956, pp. 146, 175, 188, 348; Mostra storica dei giardini di Lombardia, Milano 1959, pp. 9, 14, 32.