EMILIANO (Marcus Aemilius Aemilianus)
Mauro di oscurissima origine, giunse all'impero dopo aver sconfitto in battaglia Treboniano e Volusiano nel luglio del 253; fu ucciso presso Spoleto, nell'autunno del 254, combattendo contro Valeriano.
Il suo ritratto compare solo nei conî monetali, non essendo accettabile l'identificazione proposta dal Visconti con un busto del Museo Torlonia. La sua effige, che in taluni conî presenta analogie con quella di Decio, si può inquadrare stilisticamente in quell'indirizzo di realismo impressionistico che raggiunge l'apice con Filippo l'Arabo; già in alcuni conî, però, si presentano una minore intensità e un ingentilimento dei tratti che fanno presentire la rinascita classicheggiante gallienica. La testa è oblunga, con fronte altissima solcata da rughe, naso adunco, occhio sottolineato da borse, guance magre delimitate da solchi profondi, bocca grande, mento coperto da barba ora cortissima come i capelli, ora allungata in brevi ciocche sul collo.
Bibl.: H. Cohen, Monn. Emp., V, p. 287 s.; E. A. Stückelberg, Bildnisse röm. Kaiser, Zurigo 1916, tav. 104; J. J. Bernoulli, Röm. Ik., II, 3, p. 162; R. Delbrück, Münzbildnisse von Maximinus bis Carinus, Berlino 1940, pp. 94-95, tav. 11, 1-3; G. Bovini, Osservazioni sulla ritrattistica rom. da Treboniano Gallo a Probo, in Mon. Lincei, XXXIX, 1943, p. 198 s.; B. M. Felletti Maj, Iconografia Rom. Imp., Roma 1958, pp. 211-12, tav. XXXVIII, 118, 119.