EMILIANI DANZINGER (o dei Danziger), Francesco Germanico
Nacque a Udine il 21 marzo 1838 da Giovanni Maria, originario di Trieste e soldato nella banda militare del reggimento "Guglielmo", e Angela Maria Grobsmit o Grobschmidt. Non si sa quali siano stati i suoi studi, ma in un suo biglietto da visita del 1879 si definisce geometra.
Dopo aver assolto gli obblighi di leva nell'esercito austriaco, entrò nel corpo di artiglieria di marina: nel 1860 ricopriva l'incarico di sergente presso l'Arsenale di Venezia. Nel 1866, per le sue esplicite e clamorose espressioni di italianità, venne arrestato e tradotto in Dalmazia; liberato dopo il trattato di pace tra Italia ed Austria che concludeva la III guerra d'indipendenza, si recò a Suez, ove partecipò ai lavori del taglio dell'istmo.
In seguito si trasferi al Cairo, facendo ora l'impresario, ora il sorvegliante, fino al 1875, quando entrò nello stato maggiore dell'esercito egiziano, che aveva bisogno di funzionari europei, prendendo parte, in qualità di assistente, alla spedizione del geologo statunitense L. H. Mitchell, che perlustrò il territorio compreso tra Massaua e Gura. Quando questi, nel febbraio del 1877, fu fatto prigioniero in uno scontro tra Abissini ed Egiziani, l'E., che pure aveva già salvato tutto il materiale scientifico fino ad allora raccolto, venne ingiustamente accusato di averlo abbandonato.
Ritornato al Cairo, apri una "boulangerie parisienne" insieme con un greco che, secondo G.B. Messedaglia, dopo pochi mesi non solo gli avrebbe "mangiato il pane, ma benanco il forno".
L'anno successivo, su richiesta di Ch. G. Gordon, allora governatore generale dell'esercito egiziano, venne scelto, insieme con il Messedaglia, dal generale Stone, capo dello stato maggiore dell'esercito egiziano, per partecipare alla lotta contro lo schiavismo. Rifiutato inizialmente dal Gordon, che aveva ricevuto delle informazioni inesatte sul comportamento tenuto dall'E. nel corso della spedizione Mitchell, anche per l'intervento del Messedaglia venne alla fine inviato nel Dār Fūr, di cui il Messedaglia era stato nominato governatore generale.
Raggiunto il capoluogo, el-Fàsher, il 22 maggio 1879, insieme col Gordon l'E. parti alla volta di Kolkol, di cui il comandante inglese voleva nominarlo "wakil", cioè vicegovernatore. Ma raggiunta Kōbe il Gordon cambiò parere e lo rimandò ad el-Fäsher, presso il Messedaglia, che lo volle subito con sé in una breve spedizione rivolta ad esplorare il territorio sottostante un importante gruppo montagnoso, il Gebel Marrah, occupato allora dal ribelle Moliammed Harun, che si era proclamato sultano del Dār Fūr.
Dopo il ritorno ad el-Fāsher l'E. venne nominato "wakil" di Kōbe, sede del più importante mercato del Dār Fūr, dove si insediò nel giugno del 1879.
Ai primi di luglio riusciva ad occupare la località di Turra e, a cacciare da Gebel Tura le truppe di Scerif el Din, uno dei capi di Harun, mentre nella seconda metà dei mese attaccava la località di Nurgnia, dove si trovava accampato lo stesso Harun. In ottobre, sempre seguendo le indicazioni del Messedaglia, occupava il Gebel Si, da dove riusciva a cacciare Taher, un altro adepto di Harun, "dopo avergli preso armi, munizioni, buoi, montoni, cavalli e schiavi", come precisa lui stesso in una lettera del 27 dicembre inviata al Camperio (in L'Esploratore). Sempre più accerchiato dalle truppe nemiche, abbandonato dai suoi e ridotto a mendicare, Harun cadde ucciso nel marzo 1880, nei pressi di Chebchebieh, sconfitto dallo Slatin, nominato nel frattempo governatore di Dara: la sua testa, come racconta l'E., in un'altra sua lettera al Camperio del 30 marzo 1880 (ibid.), fuinviata in trofeo a Khartum.
Trasferito, per ordine di Slatin, da Kōbe a Dara, ormai malato di cuore per l'abuso di alcolici, mori improvvisamente a Sciacca, un villaggio dei Dār Fūr, a sudest di Dara, il 15 marzo 1882. Fu spolto a Dara.
Fonti e Bibl.: Nelle carte di G. B. Messedaglia, appartenenti alla famiglia, si conservano diciannove lettere autografe dell'E., relative al periodo compreso tra il 27 maggio e il 5 sett. 1879. Due lettere dell'E., rispettivamente del 27dic. 1879 e del 30 marzo 1880, furono pubblicate su L'Esploratore, IV (1880), pp. 12, 265s. Cfr. inoltre L. H. Mitchell, Report on the seizure by the Abyssinians of the geological and mineralogical reconnaissance expedition attached to the general staff of the Egyptian army. Containinig an account of the subsequent treatment of the prisoners and final release of the commander, Cairo 1878; Id., Journal officiel de la reconnaissance giologique et minéralogique opérée du 1er oct. 1875 au avril 1876, in Bulletin de la Société khédiviale de géographie, s. 3, IV (1889), pp. 185.255; G. B. Messedaglia, Cenni necrologici, in L'Esploratore, VI (1882), pp. 191-194 (anche su La Riforma di Roma, 12 apr. 1882); Id., Diario storico-militare delle rivolte al Sudan, Alessandria d'Egitto 1886; G. Gasati, Dieci anni in Equatoria e ritorno con Emin Pascià, I-II, Milano 1891 (con un ritratto dell'E., nel vol. I, di fronte a p. 48); A. Ghisleri, Gli Italiani in Equatoria, Bergamo 1893; R. Slatin, Ferro e fuoco nel Sudan. Lotte da me sostenute contro i Dervisci, mia prigionia e mia fuga, 1879-1895, Roma 1898; P. Donazzolo, I viaggiatori veneti minori. Studio bio-bibliografico, Roma s. d., p. 358; L. Messedaglia, Bibliografia di G. B. Messedaglia, soldato, viaggiatore e cartografo, in Atti e mem. dell'Acc. di agric., scienze e lettere di Verona, s. 5, XII (1934), pp. 117-144; Id., Lettere ed altri scritti inediti di C. G. Gordon a G. B. Messedaglia, in Atti del R. Istituto veneto, XCIV (1934-1935), 2, pp. 37-111; Id., Due pionieri italiani in Africa: G. B. Messedaglia e F. E. (luglio 1879), in Nuova Antologia, 1º marzo 1935, pp. 54-77; Id., Uomini d'Africa: Messedaglia bey e gli altri collaboratori italiani di Gordon Pascià, Bologna 1935, ad Indicem (con un ritratto dell'E. a fianco di p. 204); Id., F. E., in Ce fastu?Rivista della Società filologica friulana, XXVI (1950), 1-6, pp. 89-100 (l'Appendice comprende il testo di tre lettere dell'E.); C. Zaghi, Vita di Romolo Gessi, Milano 1939, ad Indicem; Id., Gordon, Gessi e la riconquista del Sudan, Firenze 1947, ad Indicem; E. De Leone, Le prime ricerche di una colonia e la esplorazione geografica, politica ed economica, Roma 1955, ad Indicem.