PARDO BAZÁN, Emilia
Scrittrice spagnola, nata in Galizia, alla Coruña, nel 1852, da nobile famiglia. Nel 1868 andò sposa a José Quiroga. Stabilitasi a Madrid, ebbe presto non poca influenza nell'ambiente intellettuale, aprendo il suo salotto aristocratico a scrittori, artisti, personaggi politici e fondando e redigendo, dal 1891 al 1893, la rivista El nuevo teatro crítico. Viaggiò in Francia, in Germania, in Inghilterra, in Italia, e la sua passione per l'arte, la sua cultura già vasta s'arricchirono di maggiori esperienze.
La prima pubblicazione fu, nel 1876, uno studio critico sulle opere del dotto benedettino Benito J. Feijóo (1676-1764). A questo scritto seguirono articoli nella rivista La ciencia cristiana. Il primo suo saggio di romanzo, di ben scarso valore e di colorito ancora romantico, fu Pascual López, autobiografía de un estudiante de medicina (1879). Il nome della P. B. andò sempre più affermandosi, tanto che fu per lei creata nell'università di Madrid una cattedra di letterature romanze che occupò degnamente. L'insieme delle sue opere è di 44 volumi, di cui una buona metà novelle e romanzi, di due diversi indirizzi: il primo, naturalista (1886-87), il secondo, spiritualista e cristiano (1905). Di quello sono opere rappresentative: Los Pazos de Ulloa e La madre Naturaleza; di questo La Quimera (1905) e La sirena negra (1908). Tra i due indirizzi sono due romanzi di transizione, La prueba e Una cristiana, entrambi del 1890, naturalisti e spiritualisti insieme. L'influsso della letteratura francese, che sempre ebbe in Spagna facile accoglienza, mise in voga il naturalismo nel romanzo, che la P. B., più efficacemente e autorevolmente di altri per la stessa sua condizione sociale, dicese sia col darne, dapprima un po' timidamente, l'esempio in Un viaje de novios (1881) e poi, più arditamente, con La Tribuna (1882), sia con un libro di battaglia che ebbe grande risonanza, La cuestión palpitante (1883), al quale rispose, combattendolo, Juan Valera con gli Apuntes sobre el nuevo arte de escribir novelas. Non fu però il nudo naturalismo dello Zola ch'ella intese sostenere e propagare, bensì un naturalismo in armonia col carattere e lo spirito nazionale, di derivazione dall'antico caratteristico realismo spagnolo. Se nel campo della novella e del romanzo la P. B. divide la gloria di grande scrittrice con i suoi illustri contemporanei Pérez Galdós, Valera, Pereda, Palacio Valdés, lasciò a testimonianza del vivo e versatile suo ingegno anche opere importanti di estetica e di critica letteraria. Oltre allo studio sul Feijóo, oltre al Nuevo teatro crítico e La cuestión palpitante, sono specialmente da ricordare La revolución de la novela en Rusia, Los poetas épicos cristianos (Dante, Tasso, Milton, Hojeda, Klopstock, Chateaubriand), i quattro volumi su La literatura francesa moderna, i due su San Francisco de Asís, e ancora Polémicas y estudios literarios, Retratos y apuntes literarios, su Campoamor, Valera, Núñez de Arce, Gabriel y Galán, T. Llorente, Zorrilla. Uno studio sulla decadenza spagnola è il volume De siglo a siglo (1896-1901). Interessanti sono i suoi ricordi di viaggi Al pie de la Torre Eiffel, Por Francia y Alemania, Por la Europa catolica.
Bibl.: E. Pardo Bazán, Apuntes autobiogr. in Los Pazos de Ulloa, Madrid 1886; A. A. Coello, La condesa E. P. B., Quito 1922; F. Blanco, La liter. esp. en el siglo XIX, Madrid 1910, II, pp. 536-49; Andrenio, De Gallardo a Unamuno, ivi 1926; id., El renacim. de la novela en el siglo XIX, ivi 1924; id., Novelas y novelistas, ivi 1918; A. González Blanco, Hist. de la novela en España, ivi 1909, p. 461 segg.; C. Barja, Libros y aut. modernos, ivi 1925, pp. 549-77; Martínez Sierra, La feminidad de E. P. B., in Motivos, ivi 1920, pp. 131-43.