Vandervelde, Emile
Politico belga (Ixelles, Bruxelles, 1866-Bruxelles 1938). Avvocato, fu tra i fondatori (1885) del Partito operaio belga, di cui divenne il teorico e il capo. Espose la dottrina che fu quella dei socialisti belgi fin quasi alla Seconda guerra mondiale, insistendo sulla lotta di classe e sull’internazionalismo (Le collectivisme et l’évolution industrielle, 1900; Le socialisme agraire, 1908; Le socialisme contre l’État, 1918 ecc.). Deputato (1894), presidente del Bureau socialiste international (1900-18), con la Prima guerra mondiale partecipò attivamente alla direzione politica del Paese, dapprima (1914) come ministro di Stato, poi (1916) come ministro del Vettovagliamento; fu poi ministro della Giustizia (1918-22), membro della delegazione belga a Versailles (1919), ministro degli Esteri (1925 e 1926-27). Presidente del Partito socialista (1933-37), fu vicepresidente del Consiglio (1935-36) e ministro della Sanità (1936-37).