SENART, Èmile
Indianista, nato a Reims il 26 marzo 1847, morto a Parigi il 21 febbraio 1928. Dedicatosi da principio a studî glottologici, particolarmente di germanistica, fu attratto in seguito verso l'indologia. Dotato di larghi mezzi di fortuna, non si diede mai all'insegnamento: raggiunse, tuttavia, per la severità del suo metodo, per la larghezza e l'originalità di concezioni e chiarezza d'esposizione, altissima autorità e come grammatico e come epigrafista e come esegeta e storico. Confortò con la sua dottrina e con aiuti materiali studiosi; sovvenne spedizioni archeologiche e ne diresse e vigilò i risultati. Egli stesso visitò l'India nel 1887 "per verificare sul luogo i documenti europei delle iscrizioni di Aśoka", che già aveva interpretato con grande esattezza (Les inscriptions de Piyadasi; Parigi 1881, voll. 2). Fu con M. Bréal e con A. Barth fra i fondatori dell'Ècole Française d'Extrême-Orient. Fu presidente per vent'anni della Société Asiatique. Sostenne anche cariche politiche e amministrative.
Sue opere principali sono le seguenti: Grammaire Pâlie de Kaccâyana, sûtras et comm. publiées avec une traduction et des notes par È.S., in journal As., 1871; Kharosühi Manuscript with Text, Translation and Notes, publ. by the Un. of Calcutta, 1921; Le Mahãvastu, text Sanscrit, publié pour la première fois et accompagné d'introduction et d'un commentaire, voll. 3, Parigi 1882-1897; Essai sur la légende du Bouddha, 2ª ed., Parigi 1882; Origines Bouddhiques, Parigi 1907; Les Castes dans l'Inde, 2ª ed., Parigi 1927; Bhagavadgîtâ (trad. francese), ivi 1922.
Bibl.: A. Foucher, É. S., in Journal Asiatique, 1928.