PICOT, Émile
Bibliografo, nato a Parigi nel 1844, morto a Le Mesnil (Orne) nel settembre del 1918. Fu uno degli eruditi francesi più esatti e minuziosi dell'epoca sua. Felici esordî nella carriera diplomatica lo condussero, verso il 1867, nella bassa valle del Danubio, della quale conosceva a fondo le lingue e la storia; per molti anni insegnò il romeno all'École des langues orientales vivantes. Amico d'infanzia del barone James-Édouard de Rothschild, decise infine di dedicare tutte le sue ricerche alla bibliografia dell'antica letteratura francese, e il suo catalogo (1884-1920, voll. 5) della biblioteca Rothschild è documento perenne della sua vasta conoscenza dei libri antichi. Studiò specialmente l'antico teatro francese, pubblicò una preziosa raccolta di Sotties (1902-1904) e una Bibliographie Cornélienne, che, comparsa nel 1876, conserva tuttora il suo valore. Ricordiamo ancora i suoi preziosi scritti: Les Italiens en France au XVIe siècle (nel Bulletin Italien, Bordeaux 1901-1918) e Des Français qui ont écrit en italien au XVIe siècle (Parigi 1902). I suoi lavori d'erudizione furono compiuti in base a un ampio schedario intorno al Rinascimento, che si conserva nella sezione manoscritti della Bibliothèque nationale di Parigi e che viene consultato correntemente dagli studiosi.
Bibl.: P. Lacombe, in Mélanges offerts à M.É P., Parigi 1913; S. de Ricci, in Rev. arch., VIII (1918), pp. 333-339.