FLOURENS, Émile
Uomo politico francese, nato a Parigi il 17 aprile 1841, morto ivi il 5 gennaio 1920. Percorsa la carriera amministrativa, nel dicembre 1886 fu nominato ministro degli Esteri nel gabinetto Goblet, in tempi particolarmente agitati, e riuscì a superare nella primavera seguente il pericoloso conflitto con la Germania, provocato dall'incidente di frontiera in cui fu coinvolto il commissario di polizia Schnaebele. Pur salvaguardando a un tempo la pace e la dignità della Francia, il Flourens non poté evitare un diverbio col suo collega, il generale Boulanger, allora ministro della Guerra. che egli trattenne da pericolose comunicazioni al suo collega russo. Il F. fu però un fautore del riavvicinamento alla corte di Pietroburgo, nonché a quella di Londra. Con questa egli riuscì a concordare patti per la neutralizzazione del canale di Suez. Il Rouvier nel maggio 1887 e il Tirard alla fine di quello stesso anno chiesero al F. di conservare il portafoglio degli Esteri nei ministeri da essi presieduti, mentre perdurava l'agitazione boulangista. Il F. era stato intanto eletto deputato del dipartimento delle Alte Alpi. Lasciò definitivamente il ministero nell'aprile 1888. Rieletto deputato nel 1889 e nel 1893, ma non nel 1898, rientrò in parlamento dal 1902 al 1906 come deputato di Parigi e prese posizione fra gli avversarî della politica violentemente anticlericale del ministero Combes.
Scrisse Organisation judiciaire et administrative de la France et de la Belgique (1875), ed ebbe, prima di diventare ministro, una cattedra all'École des sciences politiques di Parigi. Alcune pubblicazioni del F. apparse nell'ultimo decennio del sec. XlX, riguardanti la politica estera, e, fra le altre una biografia dello zar Alessandro III, pubblicata nel 1894, furono assai discusse per riferimenti a problemi delicati che importavano segreti di stato.