GIRARDIN, Émile e Delphine de
Émile, nato a Parigi il 22 giugno 1806 e morto il 27 aprile 1881, era figlio adulterino del marchese Alexandre de Girardin, di cui volle adottare il nome, sebbene risultasse allo stato civile come Émile Delamothe. Nel romanzo Émile prospettò il suo caso di figlio della colpa, con toni e colori alla René: fu il primo scandalo di un'esistenza movimentata.
Il 1° giugno 1831, É. de G. sposò Delphine Gay, nata ad Aquisgrana il 26 gennaio 1804 e morta a Parigi il 29 giugno 1855. Educata dalla madre, la scrittrice Sophie Gay, Delphine era passata giovanissima dal salotto della Récamier al primo cénacle romantico, e aveva composto versi d'occasione, patriottici e sentimentali. Ella si univa al G. dopo varie passioni e delusioni, e il loro matrimonio, più che d'amore, fu una collaborazione letteraria. Dal settembre del 1836 Delphine, con lo pseudonimo di "Vicomte de Launay", iniziò infatti su La Presse, fondata dal marito, le Lettres parisiennes, che proseguì sino al settembre del 1848 e che costituiscono il suo maggior titolo presso la posterità, come esempio di geniale e arguta cronaca giornalistica. Di quanto scrisse per il teatro, si ricordano una Judith (1843) e una Cléopatre (1847), L'école des journalistes (1839), La joie fait peur (1854) e Lady Tartuffe (1854). In collaborazione con Gautier, Méry, Sandeau compose il romanzo La croix de Berny. Negli ultimi anni la sua posizione letteraria e mondana decadde, anche per i voltafaccia politici del marito.
Émile G., che fino dal 1826 si era dedicato al giornalismo, aveva fondato in breve spazio di tempo alcuni periodici (Le Voleur, 1828; La Mode, 1829; il Journal des connaissances utiles, 1831; il Musée des familles, 1833). Il 1° luglio 1836 il G. lanciò La Presse, che ebbe rapida diffusione per il modo con cui fu compilata, del tutto contrario alle tradizioni della stampa periodica del tempo, e per la vivacità delle polemiche politiche che vi si combattevano. Sfidato a duello da A. Carrel, direttore del National, uccise l'avversario, e d'allora in poi, sia pure fatto bersaglio a gravi accuse, non volle più scendere sul terreno. Eletto deputato fino dal 1834, votò dapprima con la maggioranza ministeriale, staccandosene nel 1839 per dissensi dal Guizot. Durante la rivoluzione di febbraio (1848) fece pervenire a Luigi Filippo una dichiarazione, da lui firmata, con la quale lo invitava ad abdicare. Non fu rieletto all'Assemblea costituente entrando invece alla Legislativa, schierandosi fra i montagnardi; ma non seguì sempre una linea di condotta politica omogenea, sia come deputato, sia come direttore di La Presse, che tuttavia, per oltre un ventennio fu uno dei migliori giornali francesi. Dopo il colpo di stato del 2 dicembre dovette andare in esilio; poté in seguito tornare a Parigi, per intromissione del principe Napoleone, e riprendere la direzione di La Presse, che alla fine del 1856 vendette per ottocentomila franchi. Continuò tuttavia a fare il giornalista, e nel giugno del 1866 fondò un nuovo periodico, La liberté, che ebbe ben presto una tiratura di 60.000 copie, di aperta opposizione al regime imperiale, al quale s'accostò (gennaio 1870) quando fu formato il gabinetto Ollivier. Durante l'assedio di Parigi trasportò la redazione di La Liberté in provincia. Nel gennaio del 1873 il G. acquistò Le Petit Journal e l'anno dopo divenne redattore capo di La France, in cui combatté vivacemente il gabinetto De Broglie (16 maggio 1877); e nonostante fosse più che settantenne, con ardore giovanile fece rivivere le sue eccezionali qualità di polemista. Il 16 dicembre 1877 fu eletto deputato, e come presidente della commissione parlamentare per la revisione della legge sulla stampa, propugnò la tesi della libertà assoluta della medesima.
Opere: D. de G., Øuvres complètes, voll. 6, Parigi 1860-61. É. de G., Émile, 1827; Questions de mon temps, 1836-1856; De la presse périodique au XIXe siècle, 1837; Études politiques, 1838; Les Cinquantedeux, 1849-53, voll. 11; La politique universelle, 1852; Solution de la question d'Orient 1854; Paix et liberté, 1884; Le Gouffre, 1871; L'homme et la femme, 1872; Grandeur et déclin de la France, 1876; Le dossier de la guerre de 1870, 1877. Scrisse drammi, alcuni rappresentati con scarso successo (Le supplice d'une femme, Les deux søurs, ecc.).
Bibl.: Sainte-Beuve, Causeries du lundi, III: id., Nouveaux Lundis, VII: A.L. Imbert de Saint-Amand, M.me de G., Parigi 1875; É. Zola, Une campagne, Parigi 1899, pp. 271-279; L. Séché, D. Gay, Parigi 1910; J. Balde, M.me de G., Parigi 1913; H. Malo, Une muse et sa mère, Parigi 1924; E. Daudet, Souvenirs de mon temps, Parigi 1921, pp. 208-220; É. Henriot, Livres et portraits, Parigi 1925, II, pp. 208-214; A. Daudet, pages inéd. de crit. dram., Parigi 1923, pp. 232-246.