Giornalista e uomo politico (Parigi 1806 - ivi 1881), più volte deputato (tra il 1834 e il 1877). Dopo aver fondato e diretto varî periodici, lanciò (1836) La Presse che ebbe rapida diffusione anche per la vivacità delle polemiche politiche. Espulso dalla Francia in seguito al colpo di stato del 2 dicembre 1851, vi ritornò pochi mesi dopo. Venduta La Presse (1856), diresse (dal 1866) La Liberté; nel 1873 acquistò Le petit journal e l'anno dopo divenne redattore capo presso La France dove mostrò ancora in pieno le sue doti di polemista, criticando la politica di M.-E. Mac-Mahon. Come presidente della commissione parlamentare per la revisione della legge sulla stampa, propugnò (1877) l'assoluta libertà di stampa. Tra le opere economiche: De la liberté du commerce et de la protection de l'industrie (lettere scambiate tra A. Blanqui e G., 1846-47); Le socialisme et l'impôt (1849).