BERNARD, Èmile
Pittore francese nato il 28 aprile 1868 a Lille (Nord). Amico di Cézanne e di Van Gogh, si staccò da loro per lanciare il manifesto del simbolismo. Dopo aver pubblicato il volume Reflexions d'un témoin de la décadence du beau (Parigi 1902), raccomandò lo studio degli antichi maestri. Dal 1905 al 1908 diresse una rivista, la Rénovation esthétique, che portava il motto: "Non esiste un'arte antica, né un'arte moderna: esiste l'arte; cioè la manifestazione di un ideale eterno". Con questo programma bastava fare un passo per scivolare nell'accademia. Se il B. riuscì ad evitarla ancora in quei quadri che riportò dall'Egitto (Les Prostituées du Caire, 1898) o da Venezia (Le Pom, Coquetterie, ecc.), dal 1910 in poi il suo talento si guastò. Un certo numero delle sue tele fanno pensar troppo ai quadri da museo. In sostanza è più interessante la penetrazione che egli dimostra nei suoi scritti, specialmente nei Souvenirs sur Paul Cézanne (Parigi 1912) e negli articoli sul Magnasco, che la sua attività di pittore. Il libro Le grand et très divin Michelange (Tonnerre 1924) è una eloquente professione di fede nella virtù del classicismo. Peccato che, invece di assomigliare ai grandi maestri, che pur dimostra di comprendere così bene, il B. si avvicini piuttosto ai più mediocri Bolognesi: così può rilevarsi nei quadri sul Cycle humain, dei quali ha presentato recentemente varie versioni, e che ricordano anche Chenavard. Migliori sono i suoi paesaggi, per lo più alla seppia (Vue de Venise, de Senlis, ecc.), di notevole spontaneità.
I musei italiani, e specialmente quello di Trieste, hanno fatto acquisto dei suoi ultimi quadri. Il B. è autore di un romanzo La danseuse persane (Parigi 1928), e di un volume di versi, Les cendres de gloire, sotto lo pseudonimo di Jean Dorsal (Parigi 1906). Nel 1912 ha pubblicato la sua corrispondenza con van Gogh (Parigi 1906).
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, III, Lipsia 1909; M. Denis, Théories, Parigi 1911; P. Jamot, in Gaz. des Beaux-Arts, 1912, II, pp. 341-65; V. Pica, Un moderno (sapiente) architetto del libro: E. B., in Rass. d'arte (Vita d'arte), V (1918), pp. 111-38; ristampato in Attraverso gli albi e le cartelle, s. 4ª, pp. 307-346; M. Sarfatti, Segni, colori e luci, Bologna 1925, pp. 181-87.