BERGERAT, Émile
Poeta drammatico francese, nato a Parigi il 29 aprile 1845, morto il 13 ottobre 1923: epigono degli ultimi romantici, ai quali era anche legato da stretti vincoli di parentela, essendo il genero di Teophile Gautier, sul quale scrisse un vivo e commosso libro di ricordi personali (Th. Gautier, 1879). Poetica e pittoresca, l'opera del B., in realtà poco drammatica, non ebbe mai grande fortuna teatrale, e anzi conobbe asperrime vicissitudini avendola egli continuata, fedelissimo del teatro romantico, anche in pieno verismo.
Fra i suoi drammi più notevoli si ricordano: La nuit bergamasque, Manon, Roland, Plus que Reine - l'opera sua più fortunata (1899) - e infine l'opera sua più religiosamente amata, curata e difesa: la riduzione scenica del Capitaine Fracasse del Gautier. Croniqueur brillante, leggiero e caustico (con gli pseudonimi di Caliban e Homme libre); romanziere di vena superficiale, ma vivace e limpida (Le Cruel Va-t-en guerre; Le chèque; Bébé et compagnie; Les contes de Caliban; Les amours de Violette, ecc.), il B. continuò anche nella lirica (Mes Moulins; Enguerrande; La lyre brisée; Ballades et sonnets; Glanes et Javelles) la tradizione di Gautier, con gusto prezioso e frequenti virtuosismi verbali, ma anche talora con ariosa delicata musicalità. Del suo teatro giovanile uscì nel 1886 una raccolta completa, con il titolo ironico Ours et Fours. Interessanti, per ricchezza di aneddoti, sono le memorie: Souvenirs d'un enfant de Paris (1911 segg.).