STRAUSS, Emil
Narratore e tragediografo tedesco, nato il 31 gennaio 1866 a Pforzheim. Il soggiorno nel Brasile (come agricoltore e insegnante, 1892-94) non solo gli fornì spunti narrativi, ma soprattutto gli diede la coscienza dei valori nazionali, di cui egli si è fatto assertore a partire dalla guerra mondiale (in prima linea il dramma Vaterland, 1925), per cui è oggi uno degli scrittori della vecchia generazione più venerati nella Germania odierna.
Schietto temperamento artistico, sorretto e mosso da profonde preoccupazioni etiche, lo S. ha svolto nei suoi romanzi (Engelwirt, 1901; Freund Hein, 1902; Der nackte Mann, 1912; Der Spiegel, 1919), drammi (Hochzeit, 1908) e in varie novelle (le migliori nelle raccolte Hans und Grete e Der Schleier) il problema della maturazione della personalità, dei suoi conflitti con la norma o l'ambiente, dell'armonia della vita esterna con la legge interiore. L'ultimo suo ampio romanzo Das Riesenspielzeug (1934) è un quadro della crisi spirituale della Germania dopo la scomparsa di Bismarck. Notevoli in sé e importanti per la conoscenza della sua personalità sono le introduzioni alle opere poetiche del Hebel, 1911, all'antologia lirica hölderliniana, 1914, alle lettere di J. Burckhardt a Preen 1922, e il libro di ricordi e meditazioni Erste religiöse Eindrücke, 1912.
Bibl.: J. Hofmiller, E. S., in Letzte Versuche, Monaco 1934, p. 127 segg.; F. Endres, E. S., ivi 1936.