ematemesi
L’emissione di sangue con il vomito. È segno di sanguinamento cospicuo dall’esofago, dallo stomaco o dal duodeno. L’e. di colore rosso vivo è la più grave, perché indice di sanguinamento di entità tale da causare il riempimento rapido dello stomaco; l’e. di colore rosso scuro o nerastro è indice di sanguinamento più lento.
L’e. costituisce circa l’80% di tutti i ricoveri per emorragia digestiva. L’incidenza annuale è di 100÷150 casi per 100.000 abitanti, con circa 300.000 ricoveri ogni anno.Il rapporto di incidenza tra maschi femmine è di 2 a 1, la mortalità è del 6÷12%.
Le cause più frequenti sono: ulcera duodenale e gastrica (50%), gastrite emorragica (20%), varici esofagee (20%), neoplasia gastrica, lacerazione esofagea di Mallory-Weiss. L’e. da ulcera gastro-duodenale e da gastrite emorragica si associa frequentemente all’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei. L’e. da rottura di varici esofagee avviene in soggetti affetti da cirrosi epatica con ipertensione portale; la prognosi in questo caso è principalmente correlata alla severità della malattia epatica. La sindrome di Mallory-Weiss è una lacerazione della giunzione esofago-gastrica che fa seguito a conati di vomito ed è più frequente nei soggetti etilisti. In corso di sanguinamento da ulcera duodenale o gastrica una grave emorragia può essere causata dall’erosione della parete di una arteria sottostante, per esempio nei casi di ulcera della parete posteriore del duodeno l’emorragia può essere causata dall’erosione di un’arteria gastroduodenale.
L’e. rappresenta una emergenza medica che richiede un tempestivo approccio diagnostico-terapeutico. Nell’80% dei casi il decorso è benigno, con autolimitazione spontanea dell’emorragia. Nel restante 20% si verifica emorragia severa. Il primo presidio terapeutico è la stabilizzazione della emodinamica del paziente; in presenza di shock o di ipotensione severa sarà necessario provvedere alla infusione di colloidi e cristalloidi e a emotrasfusione nel minor tempo possibile; deve essere iniziata immediatamente la terapia medica con omeprazolo e somatostatina od octreotide. Si dovrà procedere inoltre a posizionamento di sondino naso-gastrico e alla effettuazione di esofagogastroduodenoscopia (EGDS). La EGDS consente di stabilire la causa dell’e. e in molti casi di procedere al trattamento della lesione causa del sanguinamento. La terapia endoscopica è indicata nel sanguinamento da varici esofagee, nell’ulcera peptica duodeno-gastrica e nel sanguinamento attivo in corso di Mallory-Weiss. L’intervento chirurgico è indicato quando il trattamento endoscopico e la terapia medica non risultano efficaci nel controllo del sanguinamento o quando esso continua o si ripete nonostante il trattamento endoscopico.