Trevi, Emanuele
Trèvi, Emanuele. – Scrittore e critico letterario (n. Roma 1964). Esordisce nel 1994 con Istruzioni per l'uso del lupo, primo di una serie di saggi sulla letteratura, la cui eclettica commistione di generi (dalla scrittura epistolare alle impennate liriche, dal diario al dialogo) diviene la matrice del singolare lavoro narrativo che ha inizio nel 2003 con I cani del nulla. Una storia vera, divagazione allegorica su sfondo autobiografico, dove gli oggetti della narrazione (una famiglia sedentaria con i suoi animali pensanti, una mostra su G. D'Annunzio, il G8 di Genova) impongono continui cambi di registro al polifonico quanto essenziale travelogue del sentimento del tempo dell'autore. Con Senza verso. Un'estate a Roma (2005) e L'onda del porto. Un sogno fatto in Asia (2007), T. trasfonde in una sorta di iperrealismo magico la sua epica della quotidianità: nel primo caso in una flânerie dove lo sguardo coglie personaggi, luoghi e ricordi con la trasognata permeabilità di un Oblomov del 21° sec., nel secondo con una meditazione sul senso del viaggio nel rapporto tra volontà, caso e superna imponenza della natura. Con Il libro della gioia perpetua (2010), T. affronta la vitale saggezza dell'infanzia in un mondo adulto costruito sulla rassegnazione, mentre Qualcosa di scritto (2012) è un appassionato tributo al lascito morale dell'eretica 'forza del passato' di P.P. Pasolini, nell'iniziatica vicenda di un giovane studioso contagiato dalla sua immanente presenza.