REPETTI, Emanuele
Storico e geografo, nato a Carrara il 3 ottobre 1776, morto a Firenze il 12 ottobre 1852. Fu avviato all'esercizio della farmacia a Roma dove rimase per 7 anni appassionandosi agli studî naturalistici che seguiva in quell'università mentre compiva la pratica professionale. Nel 1801 fece ritorno a Carrara. Stabilitosi quindi in Firenze, trovò qui ambiente atto per coltivare gli studî che prediligeva nel campo geologico, storico e archeologico che lo misero in contatto con la più eletta società culturale. Uno dei suoi primi lavori dedicò alle Alpi Apuane (Cenni sulle Alpi Apuane e i marmi di Carrara, Firenze 1820). Fu tra i primi che il Vieusseux invitò a scrivere per l'Antologia della quale rimase poi assiduo collaboratore. Eletto socio ordinario della R. Accademia dei Georgofili, nel 1824, e dopo tre anni segretario degli Atti, vi lesse svariate comunicazioni riguardanti in particolar modo la regione toscana, della quale andava studiando appassionatamente non soltanto la storia naturale e l'economia, ma altresì la storia civile. Nel 1826, con Gino Capponi, il padre Inghirami, G. Libri, A. Zuccagni Orlandini e altri, promosse la costituzione di una Società Toscana di geografia, statistica e storia naturale patria, che ebbe breve vita. Il R. ne raccolse però il proposito esposto già dal padre Inghirami, di compilare un ampio dizionario che sotto ogni aspetto illustrasse le singole località della Toscana, e ne espose il programma nel 1831 sull'Antologia. A questa vasta impresa si accinse con ogni impegno, percorrendo e studiando la regione e compulsando gli archivî pubblici e privati. Pubblicato a dispense, per pubblica sottoscrizione, il Dizionario storico geografico e fisico della Toscana formò un'opera di 6 volumi ed uno di supplemento che rimase ultimato nel 1846. L'opera, accolta con grandissimo favore in Toscana e fuori, conserva, a un secolo di distanza il suo altissimo pregio. Ne allestì poi un'edizione ridotta per il Dizionario Corografico dell'Italia, edito dal Civelli. Egli aveva tutto disposto perché fosse provveduto con appendici decennali a tenere al corrente la sua opera; ciò che purtroppo non fu fatto e solo si conserva nella Biblioteca Palatina di Firenze una copia, postillata dallo stesso autore, con larghe aggiunte e correzioni.
Bibl.: M. Tabarrini, Elogio di E. R., in Vite e ricordi di Italiani illustri del sec. XIX, Firenze 1884; E. Franzoni, E. R. nella vita, negli studi fra i dotti amici (con bibliografia degli scritti minori), Barga 1915.