ORCHI, Emanuele
Teologo, filosofo, oratore sacro, nato a Como di nobile famiglia nei primi del 1600, morto a Procida nel 1649. Laureato in filosofia a Brera e in medicina a Pavia, entrò assai giovane nell'ordine dei cappuccini, dedicandosi all'insegnamento e soprattutto alla predicazione, nella quale conseguì fama grandissima. Il suo Quaresimale, stampato a Venezia nel 1650 e riedito altre tre volte nella stessa città (nel 1651 e poi due volte nel 1656), fu persino tradotto in latino (Magonza 1668). Ma si tratta di fortuna e di fama circoscritte al sec. XVII, perché dovute solo alla forma stravagante delle prediche. Seguace della moda oratoria del concetto predicabile, l'O. ha la fatua abilità d'intessere intorno ai temi dei suoi discorsi le deduzioni più strane, adornandole, anzi "confettandole" di "arguzie", cioè d'immagini strampalate, di bizzarri paragoni, di giuochi di parole, e anche di vere e proprie buffonerie che, a volte, rasentano l'indecenza.
Bibl.: F. Scolari, Il padre O. e i barocchi predicatori del Seicento, Como 1899; B. Croce, Saggi sulla letter. ital. del Seicento, 2ª ed,. Bari 1924, p. 170; S. Vento, Le cond. dell'orat. sacra nel Seicento, Roma 1916, pp. 87-96; E. Santini, L'eloquenza ital. dal conc. Tridentino ai nostri giorni, Palermo 1923, pp. 76-77.