JONA, Emanuele
Ingegnere, nato a Biella il 1 ottobre 1860, morto nel naufragio della Città di Milano presso l'isola Filicudi (Lipari) il 16 giugno 1919. Laureato a Torino, terminò i suoi studî di elettrotecnica a Liegi. Nel 1885 entrò come assistente nel Comitato per le misure elettriche dell'esposizione di Anversa e subito dopo (1886) entrò al servizio della ditta Pirelli e C. che in quell'epoca fondava in Italia l'industria dei cavi telegrafici sottomarini. Prese parte, dapprima come ingegnere capo elettricista, poi (1899) come capo spedizione e direttore dei lavori, alla posa e alla manutenzione di tutti i cavi tra l'Italia e le isole e le colonie e a importanti lavori di posa e riparazione di cavi telegrafici sottomarini per conto di governi stranieri e compagnie inglesi. Durante la guerra italo-turca prese parte alle missioni in Egeo per il taglio delle comunicazioni nemiche; da ultimo, durante la guerra mondiale, al taglio del cavo di Trieste, alla posa di linee strategiche nelle acque albanesi e alla riparazione di cavi tra l'Italia e le isole. La sua attività si manifestò anche come capo elettricista della ditta Pirelli e C. nello sviluppo dell'industria dei conduttori elettrici in genere e nei cavi per trasporto d'energia in ispecie, contribuendo con i suoi studî all'applicazione della corrente ad alta tensione. Costruì, per primo, un trasformatore per 300.000V e un kilovoltmetro elettrostatico per alta tensione che porta il suo nome (1901). Pubblicò il manuale Cavi telegrafici sottomarini - costruzione, posa, riparazione (Milano 1896). Ha lasciato altre numerose pubblicazioni e memorie.