GIANTURCO, Emanuele
Giurista e uomo politico, nato il 20 marzo 1857 ad Avigliano (Basilicata), morto a Napoli il 10 novembre 1907. Nel 1879 si laureò in giurisprudenza nell'università di Napoli, dove conseguì la libera docenza nel 1882. Vinto il concorso per le cattedre di diritto civile nelle università di Perugia e di Macerata, preferì continuare nell'università napoletana l'insegnamento privato. Nel 1892 ivi saliva col grado di ordinario la cattedra di diritto civile. Consapevole dei pericoli di ogni imitazione, sia francese sia tedesca, combatté strenuamente l'una e l'altra e promosse la formazione della scuola italiana del diritto privato: attorno a lui crebbero discepoli come Vincenzo Simoncelli, Nicola e Leonardo Coviello. Giovanissimo prese anche posto fra i più grandi avvocati del foro napoletano, che pure contava campioni di gran fama. Deputato a 32 anni, sottosegretario di stato alla Giustizia, ministro dell'Istruzione a 39 anni, fu poi due volte ministro della Giustizia, vicepresidente della Camera, ministro dei Lavori pubblici.
Opere: Delle fiducie nel diritto civile italiano, Napoli 1882; L'individualismo e il socialismo nel diritto contrattuale. Napoli 1891; Contratti speciali, voll. 3, Napoli 1905-06; Sistema del diritto civile italiano (vol. I e unico), Napoli 1910; Disposizioni sulla pubolicità dei diritti immobiliari, Napoli 1911; Istituzioni di diritto civile italiano, ed. riv. e coord. col diritto vigente da C. Lessona, Firenze 1921. Furono pubblicati anche i suoi Discorsi parlamentari, Roma 1909.