FERGOLA, Emanuele
Nacque a Napoli il 20 ott. 1830, da Gennaro e da Gabriella Carrillo, una famiglia di ceto elevato.
A soli tredici anni iniziò a frequentare l'osservatorio di Capodimonte, diretto allora da E. Capocci. Fu tale la propensione per le matematiche che, giovanissimo, ebbe pubblicati alcuni articoli nelle Memorie dell'Accademia dei XL e nelle Memorie dell'Accademia delle scienze di Napoli.
A soli venticinque anni gli vennero affidate le lezioni di calcolo infinitesimale nel collegio militare della Nunziatella; a trent'anni ottenne la cattedra di calcolo presso l'università di Napoli e dal 1863 quella di analisi superiore; nello stesso anno venne nominato assistente presso l'osservatorio astronomico.
Il F. iniziò così una duplice, cospicua produzione scientifica sia nel campo dell'analisi sia della meccanica celeste. Le sue capacità matematiche si evidenziavano in complessi lavori di analisi, dei quali diamo alcuni titoli: Sulla risoluzione per serie delle equazioni trigonometriche di grado qualunque, in Rend. della R. Acc. delle scienze fisiche e matematiche di Napoli, I (1862), pp. 39-54; Osservazioni del pianeta Psiche e della Cometa scoperta il 5 luglio dal sig. Tempel a Marsiglia, ibid., III (1864), pp. 218 s.; Sopra una proposizione elementare di calcolo integrale, ibid., pp. 256-259; Determinazione degli errori costanti dell'equatoriale di Merz esistente nella R. Specola di Napoli, ibid., IV (1865), pp. 119-124; Osservazioni ed elementi dell'orbita del pianeta Clio, ibid., pp. 315 s.
In collaborazione con Angelo Secchi e con l'impiego del nuovo metodo telegrafico valutò 7m 6'28" la differenza di longitudine tra gli osservatori del Collegio Romano e di Capodimonte. Da qui nacquero: Sulla differenza di longitudine fra Napoli e Roma determinata per mezzo della trasmissione telegrafica delle osservazioni dei passaggi, in Atti della R. Acc. delle scienze fisiche e matematiche di Napoli, V (1871-72), 7, pp. 1-52; Determinazione novella della latitudine del R. Osservatorio di Capodimonte, ibid., 23, pp. 1-92.
Riscossero notevole apprezzamento i suoi lavori teorici di calcolo dell'angolo compreso fra l'asse di rotazione e quello di figura del geoide dopo aver fissato astronomicamente gli estremi di un gran numero di archi meridiani.
Frutto di questi studi sono: Sulla posizione dell'asse di rotazione della Terra rispetto all'asse di figura, in Atti della R. Accad. delle scienze fisiche e matem. di Napoli, VI (1873-1874), 10, pp. 1-32; Dimensioni della Terra e ricerca della posizione del suo asse di figura rispetto a quello di rotazione, ibid., VII (1875-1876" 7, pp. 1-26.
Il F. non cessò di portare avanti la doppia attività di matematico (tenne infatti fino al 1890 la cattedra di analisi matematica) e di astronomo con notevoli risultati in ambo i campi. L'opposizione di Marte del 1877 gli offrì la possibilità di verificare le coordinate equatoriali dell'astro attraverso 34 posizioni.
Da qui nacquero: Osservazioni di Marte fatte nel R. Osservatorio di Capodinionte, in Rend. della R. Acc. delle scienze fisiche e matematiche di Napoli, XIX (1880), pp. 90-93; Osservazioni della cometa 1881 111, ibid., XX (1881), pp. 161-166; Di alcune equazioni relative alla teoria delle funzioni ellittiche, ibid., XXI (1882), pp. 132 ss.
Nel corso della conferenza geodetica internazionale di Roma del 1883 propose una collaborazione internazionale per lo studio delle variazioni a corto periodo delle latitudini, che sfociò nella creazione di un servizio internazionale apposito.
Citiamo i lavori di questo periodo: Sulla latitudine del R. Osservatorio di Capodimonte, in Atti della R. Acc. delle scienze fisiche e matematiche di Napoli, s. 2, I (1883-1884), 6, pp. 1-6; Nuova determinazione della differenza di longitudine tra Napoli e Roma, in Rend. della R. Acc. delle scienze fisiche e matematiche di Napoli, XXV (1886), pp. 278-280; Posizioni apparenti di alcune stelle dell'Eridano osservate al circolo meridiano di Repsold, ibid., s. 2, I (1887), pp. 251-257; Sull'errore di collimazione negli strumenti meridiani, ibid., III (1889), pp. 122-125.
Nel 1889 il F. assunse la direzione dell'osservatorio e si dedicò rpompletamente agli studi astronomici, dove apportò contributi nei più svariati campi. Da quest'anno pubblicò, insieme con A. De Gasparis, una rubrica mensile di osservazioni meteoriche sui Rendiconti d. R. Accademia delle scienze fisiche e matem. di Napoli.
A questo periodo appartengono: Osservazioni del pianeta Vittoria e di 41stelle di paragone nella opposizione del 1889, in Atti della R. Acc. delle scienze fisiche e matematiche di Napoli, s. 2, VI (1893-94), 6, pp. 1-43; Stelle cadenti dello sciame delle Leonidi, in Rend. della R. Acc. delle scienze fisiche e matematiche di Napoli, s. 3, V (1899), p. 224; Sulla variazione del medio annuo della declinazione magnetica, ibid., VI (1900), pp. 49 s.
Negli anni 1893-1894, in collaborazione con l'osservatorio della Columbia University, che si trova sul medesimo parallelo di Capodimonte, rideterminò la latitudine di Napoli, ricavando per la costante di aberrazione il valore 20",53: Novella determinazione della costante dell'aberrazione e della latitudine di Napoli da osservazioni fatte nel R. Osservatorio di Capodimonte negli anni1893-1894, ibid., s. 3, III (1897), pp. 168-178.
Fu socio di varie accademie, tra cui quella dei XL, dal 1878, e l'Accademia dei Lincei, dal 1884, e membro della Commissione geodetica italiana. Nel 1905 venne nominato senatore del Regno.
Dopo la sua morte, avvenuta a Napoli il 5 apr. 1915, l'università di Napoli istituì il premio Fergola per l'astronomia.
Fonti e Bibl.: Necr. in Rend. dell'Acc. dei Lincei, s. 5, XXIV (1915), pp. 411-47; e in Rend. dell'Acc. delle scienze di Napoli, s. 3, XXI (1915), pp. 120-126; G. Rayet, L'astronomie pratique et les observatoires, Paris 1878, pp. V, 175 ss.; Osservatori astrofisici, astron. e vulcanologici italiani, a cura del ministero della Pubblica Istruzione, Roma 1956, pp. 119 ss.; F. G. Tricomi, Matematici ital. del primo secolo dello Stato unitario, in Atti d. Acc. delle scienze di Torino, s. 4, I (1962), p. 52.