EMANAZIONE
. Fisica. - S'indicano con questo nome alcune sostanze radioattive, che nelle ordinarie condizioni di temperatura e di pressione sono allo stato gassoso (v. radioattività). Le sostanze radioattive sono caratterizzate da questa proprietà che i loro atomi sono soggetti a una spontanea e causale disintegrazione. Nell'attimo in cui la disintegrazione ha luogo, e soltanto allora, l'atomo può emettere raggi α, β e γ (v. alfa, particelle; beta, particelle; gamma, raggi). Partendo da una sostanza radioattiva primitiva, mediante successive disintegrazioni, questa si trasforma in altre sostanze, il complesso delle quali costituisce quello che si chiama una famiglia radioattiva, volendo così ricordare come ognuna di esse derivi da un precedente, e alla sua volta generi il seguente. I varî elementi d'una famiglia radioattiva sono, nelle condizioni normali di temperatura e pressione, allo stato solido; fanno eccezione le emanazioni, che, come si è detto, sono dei gas. Si conoscono tre emanazioni, cioè quelle del radio, del torio e dell'attinio, dette rispettivamente anche radon, toron e attinon, per ricordare l'elemento dal quale ebbero origine.
L'unità per la misura dell'emanazione è il curie, che è la quantità d'emanazione in equilibrio con un grammo di radio (v. equilibrio); sono suoi sottomultipli il millicurie, il microcurie e il millimicrocurie, rispettivamente un millesimo, un milionesimo e un miliardesimo di curie. Un curie alla pressione di 760 mm. e alla temperatura di 0°, occupa mmc. 0,6.
Le emanazioni chimicamente si comportano come gas inerti, fisicamente come sostanze radioattive a vita breve; specialmente il toron e l'attinon hanno vita effimera, rispettivamente di 54″ e 4″; il radon invece riducendosi a metà in giorni 3,85, è stato sfruttato in terapia in sostituzione del radio. Per spiegare come questa sostituzione sia stata possibile ed opportuna, bisogna ricordare che dei tre tipi di radiazioni α, β e γ, si usano in pratica quasi esclusivamente i raggi γ, e che né il radio né la sua emanazione emettono direttamente raggi γ, che sono invece emessi nella trasformazione del radio C, al quale si perviene dal radio o dall'emanazione, attraverso le seguenti trasformazioni:
Radio → Emanazione → Radio A → Radio B → Radio C →
Perciò essendo i raggi γ emessi da un prodotto che segue tanto il radio quanto la sua emanazione, verranno emessi da un preparato radioattivo nello stesso modo, così se contiene radio come se contiene solo la sua emanazione. D'altra parte usare l'emanazione invece del radio offre dei vantaggi, principalmente per il fatto che il radio può essere allora costantemente custodito in apposite casseforti e sottratto così a rischi di smarrimento e furto; mentre l'emanazione che per la sua non lunga vita, ha scarso valore commerciale, può senza troppe preoccupazioni essere usata nelle applicazioni su pazienti.
I preparati radioattivi, siano essi di radio o d'emanazione, vengono generalmente contenuti entro tubi o aghi d'oro o di platino, e questo non soltanto allo scopo di contenere la sostanza radioattiva e renderne comoda l'applicazione o l'infissione nei tessuti malati, ma anche per arrestare completamente i raggi α e β e i γ meno penetranti e ottenere così una radiazione omogenea di raggi γ molto penetranti.
Per l'estrazione dell'emanazione del radio, un sale di radio, generalmente cloruro, viene portato in soluzione acquosa in un'ampolla custodita in apposita cassaforte e munita d'un foro dal quale esce un tubo che collega l'ampolla con un apparecchio destinato alla purificazione dell'emanazione; operazione necessaria, perché l'emanazione che si libera dalla soluzione è accompagnata da elio e da vapor d'acqua in parte dissociato dalle radiazioni in idrogeno e ossigeno. Questi varî gas costituiscono una miscela voluminosa che non consente la preparazione dei piccoli preparati radioattivi che è possibile invece fare con l'emanazione purificata e che vengono poi rinchiusi nei tubi o aghi di cui sopra si è fatto cenno.
In Italia si ha un'importante installazione per l'estrazione e purificagione dell'emanazione del radio, presso il laboratorio fisico della Direzione generale della Sanità pubblica in Roma e altre due analoghe in Torino presso l'ospedale S. Giovanni.
Le emanazioni sono diffusissime in natura e questo per la presenza delle sostanze radioattive nella crosta terrestre; si trovano emanazioni nei minerali, nell'atmosfera e, siccome le emanazioni sono abbastanza solubili, si trovano anche nelle acque piovane e specialmente nelle acque minerali, generalmente in piccole quantità, ma talvolta in quantità relativamente rilevanti; le acque si dicono allora radioattive. Notevoli per la loro radioattività sono le acque della sorgente Isabella nell'isola d'Ischia che contiene un centinaio di millimicrocurie per litro e l'altra scoperta a Lurisia (Piemonte) che si può considerare la più radioattiva finora nota, contenendo circa 700 millimicrocurie per litro.