Ema
s. f. inv. Acronimo dell’ingl. European medicines agency, Agenzia europea del farmaco.
• Queste informazioni oggi esistono, perché vengono prodotte durante il processo di sviluppo e di autorizzazione dei farmaci a entrare nella pratica clinica, ma restano sepolte in documenti di centinaia di pagine che sono nelle mani delle agenzie che danno il «nulla osta» all’ingresso dei farmaci in commercio, come la Food and Drug Administration (l’Fda) americana, l’Ema (European Medicines Agency) europea, e, per l’Italia, l’Agenzia Italiana del Farmaco (l’Aifa). Quindi sono informazioni di fatto molto difficili da rintracciare, non solo per i cittadini che i farmaci li devono assumere, ma spesso anche per gli stessi medici che i farmaci li prescrivono. (Danilo Di Diodoro, Corriere della sera, 6 marzo 2011, p. 63) • È la storia di una ricerca tutta italiana, destinata a rivoluzionare le cure per le leucemie ad alto rischio su scala globale, quella per la quale manca solo il lieto finescritto dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema). (Dino Bondavalli, Libero, 25 marzo 2014, p. 22, LiberoMercato) • L’agenzia europea del farmaco ‒ l’Ema ‒ è il primo banco di prova. La scelta della città europea dove collocare l’Ema è una gara di mezzo fondo che, nel bene o nel male, potrebbe concludersi già prima dell’estate. (Paolo Bricco, Sole 24 Ore, 18 febbraio 2017, p. 1, Prima pagina).