Presley, Elvis (propr. Elvis Aron)
Cantante e attore cinematografico statunitense, nato a Tupelo (Mississippi) l'8 gennaio 1935 e morto a Memphis (Tennessee) il 16 agosto 1977. Fu il più geniale autore della rivoluzione culturale e sociale, oltreché musicale, prodotta dal rock and roll, tempestivamente reclutato dal cinema che ne sfruttò l'incredibile successo ma ne attenuò, almeno in parte, la carica erotica e il gusto esibizionistico: interpretò il giovane ribelle in numerosi film, tutti incentrati sulle sue canzoni più famose e per lo più destinati al pubblico dei teenager.
Trasferitosi a Memphis nel 1948, lavorò come camionista. Dopo l'incisione di alcuni dischi, venne scoperto dalla RCA Victor e si impose trionfalmente e definitivamente nel febbraio del 1956, con una delle sue più straordinarie composizioni, quell'Heartbreack hotel che gli consentì di conquistare il primo posto delle classifiche di musica pop, country e western. A differenza di Bill Haley e degli altri pionieri del rock, non sono le parti strumentali delle sue canzoni a essere particolarmente significative (a eccezione dell'uso, qua e là ispirato, della chitarra elettrica). Infatti oltremodo significativa è la voce di P.: gutturale, sensuale, capace di passare improvvisamente dalle note alte a quelle basse, e di esprimere lamento e invettiva, dolore e rabbia. Il suo esordio nel cinema risale al 1956, con un ruolo minore nel western Love me tender (Fratelli rivali) di Robert D. Webb, seguito da una lunga serie di film che, grazie alla fama del cantante, ottennero un enorme successo di pubblico, come il carcerario Jailhouse rock (1957; Il delinquente del rock'n'roll) di Richard Thorpe, il western ispirato ai problemi razziali Flaming star (1960; Stella di fuoco) di Don Siegel, il melodrammatico Wild in the country (1961; Paese selvaggio) di Philip Dunne. Enorme successo ebbe poi Blue Hawaii (1961) di Norman Taurog, pensato appositamente per soddisfare le aspettative del pubblico: una commedia leggera, ambientata in località turistiche esotiche, in cui il protagonista ha modo di combattere per il proprio avvenire e conquistare, con il classico lieto fine, la ragazza di cui è innamorato. Definito un megaclip ante litteram diretto con mano sapiente da un buon regista come Taurog, risulta costruito su misura per il cantante che qui interpreta una delle sue canzoni più famose, Can't help falling in love. Per molto tempo l'unico modo di veder cantare P. furono le prove cinematografiche, e ciò spiega almeno in parte lo straordinario successo commerciale di questi film (nel corso degli anni Sessanta P. ne interpretò ventisette) basati su una trama collaudata anche se in genere del tutto inconsistente. Viva Las Vegas (1964) di George Sidney è, forse, la sua commedia migliore, grazie al ritmo impresso dal regista ad alcuni bei numeri musicali e a molte belle canzoni come, oltre a quella del titolo, The lady loves me e I need somebody to lean on. Furono caratterizzati da un intreccio più originale e dall'importanza relativamente minore attribuita alle canzoni i film interpretati da P. verso la fine del decennio, come Stay away, Joe (1968) di Peter Tewksbury, Charro (Un uomo chiamato Charro) di Charles Marquis Warren e Change of habit di William Graham, entrambi del 1969.