MORANTE, Elsa
(App. III, II, p. 159)
Scrittrice italiana, morta a Roma il 25 novembre 1985. Nel 1965 pubblicò ne L'Europa letteraria l'importante saggio Pro o contro la bomba atomica (ristampato in La linea d'ombra, dic. 1984, e infine riedito in volume, insieme ad altri saggi, con il titolo Pro o contro la bomba atomica e altri scritti, 1987); in esso la M. articola per la prima volta compiutamente la tesi che ispirerà la produzione successiva: la storia conduce verso la disintegrazione di un mondo ormai alienato e irreale che trova proprio nella bomba il suo ''fiore'', la sua espressione più naturale e significativa.
Nel volume di versi Il mondo salvato dai ragazzini (1968), nato come risposta a una crisi storica e personale, la poesia è vista quale strumento privilegiato di una missione salvifica che solo l'arte è in grado di compiere, contrapponendo al caos dell'irrealtà e alla corruzione dell'età adulta una vita vera e incontaminata (la "realtà-vita") che s'identifica con la vitalità dei bambini e dei "dominati".
La dimensione ideologica che sorregge lo sperimentalismo di questa poesia si manifesta esplicitamente nell'impianto dell'opera forse più ambiziosa della M., La Storia (1974), un lungo romanzo che, allontanandosi dalla dimensione favolistica e memoriale dei precedenti, ha suscitato un dibattito letterario e politico di notevole interesse. L'osservazione attenta dei fenomeni storici e sociali, che sempre ha contraddistinto la M., si adegua qui infatti ai modi e alle strutture di una poetica ottocentesca tardivamente recuperata. Le innumerevoli figure che popolano il romanzo sono colte dallo sguardo di un autore demiurgo (capace di adottare mimeticamente tutti i registri linguistici: colto, dialettale, gergale) nel quotidiano confrontarsi con la degradazione di un mondo che si avvia verso il suicidio.
Nel successivo romanzo Aracoeli (1982; Prix Médicis 1984) la M. è tornata al tema prediletto delle relazioni familiari, descrivendo in una giustapposizione di tempi diversi un intricato e torbido rapporto madre-figlio. Le numerose ristampe dei suoi libri (Le straordinarie avventure di Caterina, nuova edizione riveduta e arricchita, 1959; Menzogna e sortilegio, 1975; Lo scialle andaluso, 1964 e 1985) culminano nella pubblicazione dei due volumi delle Opere, curati da C. Cecchi e C. Garboli (1988-90), dove tuttavia è stata programmaticamente omessa l'intera produzione giovanile della M., compreso il romanzo Qualcuno bussa alla porta, apparso a puntate in I Diritti della Scuola (1935-36).
Bibl.: G. Pullini, in Il romanzo italiano del dopoguerra, Padova 1965; G. Bàrberi Squarotti, in La narrativa italiana del dopoguerra, Bologna 1965; M. David, in La psicoanalisi e la cultura italiana, Torino 1966; L. Crocenzi, in Narratrici d'oggi, Cremona 1966; A. R. Pupino, Strutture e stile della narrativa di E. Morante, Ravenna 1967; L. Stefani, E. Morante, in Belfagor, 26, 3 (1971); C. Sgorlon, Invito alla lettura di E. Morante, Milano 1972; C. Bria, E. Morante, Roma 1976; G. Venturi, E. Morante, Firenze 1977; G. C. Ferretti, in Il mercato delle lettere, Torino 1978; E. Ragni, E. Morante, in Letteratura italiana contemporanea, a cura di G. Mariani e M. Petrucciani, ii, Roma 1980, pp. 767-81; D. Ravanello, Scrittura e follia nei romanzi di E. Morante, Venezia 1980; M. Forti, ''Aracoeli'' fra romanzo e simbolo, in Nuova Antologia, 118 (1983); S. Bertolotti, Musical icons and barbaric jewels in the narrative of E. Morante, Roma 1989; AA.VV., Per Elisa. Studi su Menzogna e sortilegio, Padova 1990; G. Bernabò Secchi, Come leggere "La Storia" di E. Morante, Milano 1991.