Vedi ELORO dell'anno: 1960 - 1973 - 1994
ELORO ("Ελωρος, Helürus)
Centro della Sicilia orientale, a S-E dell'odierna Noto, fra Siracusa e Palazzolo Acreide, formava il posto avanzato meridionale di Siracusa, cui la collegava la via Elorina (῾Ελορίνη ὁδός). Ippocrate la vinse nel 493 a. C., quando i Geloi sconfissero i Siracusani; ma ottant'anni più tardi E. assiste ai fasti siracusani, quando gli Ateniesi si ritirano sconfitti presso il fiume Assinaros. Dopo essere rimasta a Gerone II nel 263, nel 214 a. C. si arrendeva a Marcello.
La piccola città - costruita, evidentemente, sullo scorcio del VI-inizî del V sec. a. C., su un mammellone tra la riva del mare e la sponda sinistra del fiume omonimo (oggi Tellaro) - era munita di una poderosa cinta muraria con torri quadrate, di cui si sono riconosciute le vestigia: il perimetro urbano può calcolarsi in m 1400 circa. Fuori le mura, ad eccezione del lato rivolto sul mare, si sono individuate le necropoli con sepolcri dei secoli VI, IV e III a. C. Dentro la cerchia fortificata, si è ritrovato solo un tempietto senza colonnato, posto su un'altura ad O; nel sottostante declivio è apparsa una abitazione privata. Appoggiato alle mura, digradava verso S il piccolo teatro circolare, che, per i superstiti settori mediani della cavea, si può arguire avesse almeno 17 ordini di gradoni, non distinti tra pedana e seggio, con la caratteristica che gli inferiori si presentano più larghi e più bassi. Il kòilon pare fosse tagliato da 6 scalette, che lo dividevano in 5 cunei. Perdute del tutto sono la scena e l'orchestra, quest'ultima non raggiunta dallo scavo per l'invasione di acque. Si ha ricordo anche d'un edificio termale non meglio individuato. Nel colle a N di E. si apre un ipogeo ellenistico, sul quale si leva, sopra uno stilobate di quattro gradini, una colossale colonna di massi non cementati, detta Pizzuta, alta m 10,50, con modulo inferiore di m 3,80. Il monumento sepolcrale aveva una sua recinzione, che ad E, come si deduce dai frammenti superstiti, era costituita da transenna calcarea sostenuta da colonnine doriche. Prima dell'esplorazione dell'ipogeo, che ha dimostrato la destinazione funebre e monumentale della misteriosa colonna, era stata avanzata l'ipotesi che essa rappresentasse il ricordo storico della battaglia dell'Assinaros (413 a. C.).
Bibl.: A. Holm, Storia della Sicilia, traduz. italiana, III, I, Torino 1901; P. Orsi, in Not. Scavi, 1899, p. 242; Freeman-Lupus, III, 656; B. Pace, Arte e civiltà della Sicilia antica, I, Milano 1935, pp. 63, 196, 234; II, 1938, pp. 320, 360, 389, e III, p. 71.