ELMO (XIII, p. 840)
Ha continuato ad essere usato come copricapo speciale (per lo più di parata) di taluni reggimenti di cavalleria, dei corazzieri, dei vigili del fuoco, ecc., ed a far parte - sotto la denominazione di elmetto e attraverso successive modificazioni - delle moderne uniformi di guerra. In tutti gli eserciti, traendo spunto dalle esperienze della prima Guerra mondiale, sono stati compiuti studî concreti, volti ad aumentare l'efficacia protettiva degli elmetti inizialmente adottati. In particolare, in Italia, si è affrontato e risolto il problema di sostituire l'elmetto precedente (di tipo francese) che non aveva dato prova molto soddisfacente.
Studî comparativi ed esperimenti di vario genere hanno così condotto al nuovo tipo di elmetto italiano mod. 33 che presenta le seguenti principali caratteristiche: acciaio speciale; superficie liscia (assolutamente esente da difetti di stampatura nocivi all'estetica e alla resistenza balistica); spessore uniforme; foggia razionalmente adeguata ad una maggiore protezione, con falda anteriore e posteriore e bordi sagomati; cuffia interna di pelle di capra, montata su armatura elastica; verniciatura opaca. Ad onta dell'opacità della verniciatura, gli elmetti presentano lo svantaggio di rivelarsi facilmente (specie in particolari condizioni di luce) alla osservazione aerea e terrestre. Per evitare tale inconveniente si è fatto ricorso a speciali accorgimenti (quali ad es. il cospargere l'elmetto di chiazze di fango) e sono state poi adottate anche nell'esercito italiano speciali reticelle mimetiche - di origine britannica - che si sono praticamente rivelate di grande utilità.