Elmgreen & Dragset
Elmgreen & Dragset. – Sodalizio artistico costituito nel 1995 dal danese Michael Elmgreen (n. Copenhagen 1961) e dal norvegese Ingar Dragset (n. Trondheim 1968). Sono noti principalmente per una serie di lavori architettonici e scultorei denominati Powerless structures, installazioni che esplorano la relazione tra arte e architettura attraverso il ribaltamento dello spazio e della fisica e che hanno l’intento, ironico e a volte polemico, di creare contesti paradossali: porte sospese nel vuoto, veicoli che affondano nel cemento o stanze completamente capovolte. In occasione delle Biennale di Istanbul, nel 2001, costruiscono un modello in scala di una Kunsthalle modernista che sprofonda nel suolo (Powerless structures – Kunsthall/temporary art). Nel 2005, a New York, ‘trasformano’ la Bohen fondation in una stazione della metropolitana (End station), e nello stesso anno costruiscono una replica a dimensioni naturali di una boutique Prada nel deserto dell’Arizona (Prada Marfa). A Berlino, nel 2003, vincono il concorso nazionale per la realizzazione di un monumento dedicato alle vittime gay del nazismo. L’opera, inaugurata nel 2008 nel parco di Tiergarten, è un grande cubo di cemento, con una piccola finestra attraverso la quale si può vedere un video di due giovani che si baciano. Nel 2009, per la Biennale di Venezia, trasformano il Padiglione nordico e quello danese nella fantomatica villa di un ricco collezionista, arredandola con le opere di altri amici artisti (The collectors). Nel 2011 vincono il concorso annuale per esporre sul quarto plinto di Trafalgar square, a Londra, una scultura di bronzo alta quattro metri (Powerless structures, fig. 101) che raffigura un bambino su un cavallo a dondolo, provocatoria reinterpretazione del classico motivo equestre. L'ironia degli artisti è tagliente: dalla guerra al sorriso dell'infanzia.