Erwitt, Elliott
Erwitt, Elliott (propr. Ervitz, Elio Romano)
Fotografo statunitense, nato a Parigi il 26 luglio 1928 da genitori di origine russa, si è trasferito negli Stati Uniti dopo aver trascorso l'infanzia a Milano e a Parigi. Studente alla New School for Social Research di NewYork, ha intrapreso l'attività negli anni Cinquanta, come assistente di R. Stryker e successivamente, venuto a contatto con E. Steichen e R. Capa, è divenuto fotografo indipendente nel 1953. Dal 1954 è membro effettivo dell'agenzia Magnum.
Fortemente influenzato dalla lezione di E. Atget e al contempo attirato tanto dall'ironia di R. Doisneau quanto dal formalismo di H. Cartier Bresson, E. cerca di trasfigurare la realtà o meglio di reinterpretarla attraverso l'occhio disincantato della fotografia. Con Photographs and anti-photographs (1972) e Son of a Bitch (1974), per arrivare a Personal exposures (1988) e ai recenti To the dogs (1992) e Between the sexes (1994), sia nelle sequenze realizzate in strada sia nelle immagini dedicate all'animale preferito, il cane, E. utilizza la coincidenza, l'avvenimento fortuito e bizzarro come metafora per riflettere con sguardo irridente sulle vicende umane.
All'inizio degli anni Settanta ha iniziato a dedicarsi al cinema realizzando numerosi documentari tra cui Beauty knows no pain (1971), The glassmaker of Herat (1977) e Elliott Erwitt, by design (1983). Importanti retrospettive dedicate alla sua opera sono state organizzate negli Stati Uniti e in Europa.
bibliografia
Elliott Erwitt: ou le sourire à fleur d'objectif, in Photo, settembre 1971.
Elliott Erwitt: les animaux tristes, in Photo, novembre 1972.
J. Szarkowski, Elliott Erwitt, in Zoom, agosto-settembre 1977.
S. Piperato, Slices of life, in Popular photography, febbraio 1988.