ELLENOTAMÎ (gr. ἑλληνοταμίαι)
Così si chiamarono i tesorieri della lega delio-attica, che, istituiti alla fondazione della lega (478-77 a. C.), ebbero dapprima la loro sede in Delo, poi si trasferirono ad Atene quando nel 454 il tesoro fu trasportato là. Erano dieci e venivano nominati annualmente tra i cittadini Ateniesi, di solito uno per ciascuna tribù. Dopo il trasporto, il tesoro fu posto sotto la protezione di Atena e sotto la custodia dei tesorieri della dea: sì che poté, in un momento che non è dato di determinare, venir fuso, almeno di fatto, col tesoro di Atena. Gli ellenotamî però rimasero in funzione e il loro ufficio consisteva nel ricevere i tributi degli alleati, registrare le somme ricevute e passarne l'elenco ai trenta logisti i quali calcolavano l'importo dell'ἀπαρχή (1 mina per talento) dovuta ad Atena: l'importo calcolato veniva consegnato ai tesorieri della dea; le rimanenze venivano incorporate nel tesoro. Quando occorreva del danaro gli ellenotamî ricevevano dai tesorieri della dea le somme occorrenti, così che essi venivano ad avere una funzione eminentemente di controllo. Dopo la caduta dei 400, soppressi i colacreti, la cassa dello stato fu unita con la cassa della lega e ne fu affidata l'amministrazione agli ellenotamî. Il collegio venne abolito con la caduta dell'impero ateniese.
Bibl.: H. Swoboda, in Pauly-Wissowa, Real Encycl., VIII, coll. 177-181; Busolt e Swoboda, Griechische Staatskunde, Monaco 1920-26, p. 892, nn. I, 1004, 1131; M. Ravà, in St. it. di filol. cl., VIII (1930), pp. 169-174.