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TAYLOR, Elizabeth Rosemond

di Giovanni Grazzini - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)
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TAYLOR, Elizabeth Rosemond

Giovanni Grazzini

Attrice cinematografica inglese, nata a Hampstead (Londra) il 27 febbraio 1932. Nel 1939 la famiglia si trasferì in California per evitare i pericoli della guerra, e qui la T. frequentò prima la Hawthorne School di Beverly Hills poi la University High School di Hollywood, dove si diplomò (1950) dopo aver alternato gli studi con i corsi per giovani attori istituiti dalla casa produttrice Metro Goldwin Mayer.

Il suo esordio sullo schermo era già avvenuto per la Universal in There's one born every minute (1942), ma è appunto la Metro che se l'assicurò nel 1942 (e la terrà sotto contratto sino al 1959) per lanciarla in Lassie come home (Torna a casa, Lassie!) di F.M. Wilcox, con cui si conquistò subito un largo pubblico, grazie alla dolcezza del volto, nella storia commovente d'una ragazzina e del suo cane ''collie'', personaggi che ritorneranno in Courage of Lassie (Il coraggio di Lassie, 1946). Già nel 1945 con National Velvet (Gran Premio), dove cavalcava un purosangue, la T. diede peraltro prova di non voler essere soltanto una ingenua stellina. Baciata per la prima volta sullo schermo in Cynthia (1947), la sua personalità cominciò a sbocciare nelle commedie Life with father (Vita col padre, 1948) e Little women (Piccole donne, 1949), maturando poi, lungo gli anni Cinquanta, in film di genere diverso e di varia qualità ma pressoché tutti nutriti dal talento d'un'attrice presto avviata a incarnare con i suoi occhi verde-viola, i capelli neri e la carnagione nivea, uno dei miti di Hollywood. Sposatasi nel 1950 con N. Hilton, da cui divorziò nel 1951, interpretò in Inghilterra, a fianco di R. Taylor, il drammatico Conspirator (Alto tradimento, 1950). Dopo un breve ritorno alla commedia familiare (Father of the bride, Il padre della sposa, 1950; Father's little dividend, Papà diventa nonno, 1951: ambedue diretti da V. Minnelli), nello stesso 1951 approfondì i toni drammatici con A place in the sun (Un posto al sole, 1951), provandosi poi nel film in costume (lo spettacolare Ivanhoe, 1952) e d'avventura (Elephant walk, La pista degli elefanti, 1954); in Rhapsody (Rapsodia, 1954) con V. Gassman ebbe il ruolo di una donna divisa fra un violinista e un pianista. Risposatasi nel frattempo con M. Wilding, dal quale ha avuto due figli e da cui divorzierà nel 1957, consolidò il suo successo di attrice grazie a Giant (Il gigante, 1956), una fluviale saga domestica, e a Raintree country (L'albero della vita, 1957), un colossal sulla guerra civile che le procurò la prima nomination all'Oscar, premio che vinse tre anni dopo per la sua parte di call-girl di lusso in Butterfield 8 (Venere in visone, 1960), venuto dopo due film ispirati da T. Williams: Cat on a hot tin roof (La gatta sul tetto che scotta, 1958) di R. Brooks e Suddenly, last summer (Improvvisamente l'estate scorsa, 1959) di J. Mankiewicz. Ormai alla vetta della popolarità, moglie dell'attore M. Todd (1957-58), da cui ha avuto una figlia, e poi del cantante E. Fisher (1959-64), al centro delle cronache rosa, ricca e capricciosa, confermatasi brava nel genere brillante e nel tragico, la T. era pronta per esigere i cachets più alti: un milione di dollari ottenne dalla Fox per Cleopatra (1963) di Mankiewicz, filmone di cartapesta girato a Cinecittà, durante il quale nacque il suo tempestoso rapporto con l'attore R. Burton (di cui è stata moglie dal 1964 al 1974, e poi dal 1975 al 1976), che riempì i rotocalchi e le fantasie delle grandi platee, finché, dopo aver recitato in The V.I.Ps (International Hotel, 1963) di A. Asquith e in The Sandpiper (Castelli di sabbia, 1965) di V. Minnelli convinse anche la critica più perplessa ottenendo un secondo Oscar. Diede poi fondo alla sua potente carica espressiva col mostrarsi sfatta e invecchiata in Who's afraid of Virginia Woolf? (Chi ha paura di Virginia Woolf, 1966) di M. Nichols, cui subito fece seguito, con un rapido mutamento di registro, la parte di Caterina nel festoso The taming of the shrew (La bisbetica domata, 1967) di F. Zeffirelli.

Sul finire degli anni Sessanta, la fortuna della T. ha cominciato a declinare. Battezzata ''l'ultima star'', non ha ritrovato l'applauso del grande pubblico, sia che recitasse ancora con M. Brando (Reflections in a golden eye, Riflessi in un occhio d'oro, 1967, girato da J. Huston in Italia), sia che si ponesse alla testa dei guerriglieri contro il dittatore di Haiti F. Duvalier (The Comedians, I commedianti, 1967) di P. Glanville, sia che incarnasse Elena di Troia in Doctor Faustus (Il Dottor Faustus, 1968) diretto da Burton, sia che si affidasse al regista J. Losey per Boom! (La scogliera dei desideri, 1968) e per Secret ceremony (Cerimonia segreta, 1968). Tornata in Italia per il thrilling di G. Patroni Griffi The driver's seat (Identikit, 1975), singolarmente dedicato a lei stessa nei titoli di testa, e nuovamente affidatasi a Zeffirelli, paffuta bambola per Young Toscanini (Il giovane Toscanini, 1988), negli anni Ottanta e Novanta la T. ha recitato in ruoli spesso di secondo piano, in numerosi telefilm (fra l'altro in Sweet bird of youth, La dolce ala della giovinezza, 1989) di R. Brooks; e in pièces teatrali (Piccole volpi, Vite private). Ha divorziato nel 1995 dall'ottavo marito sposato nel 1991, U. Fortensky. Nel 1965 ha pubblicato un'autobiografia (Elizabeth Taylor. Her own story).

Bibl.: J. Allan, Elizabeth Taylor: a fascinating story, Derby (Connecticut) 1961; R. Waterbury, Elizabeth Taylor, New York, 1974; E. Capriolo, A proposito di Elizabeth Taylor, a cura di V. Spinazzola, in Film 1964, Milano 1964; L. Doria, Burton-Taylor: les magnifiques, Montreal 1973; M. Rosen, Popcorn Venus, New York 1973; F. Hirsch, Elizabeth Taylor, New York 1973 (trad. it., Milano 1988); D. Sheppard, Elizabeth: the life and career, Garden City (N.Y.) 1974; L. David, Richard & Elizabeth, New York 1977; B. Maddox, Who's afraid of Elizabeth Taylor?, New York 1977; J.R. Paris, The Hollywood beauties, New Rochelle (N.Y.) 1978; H. Wallis, C. Higham, Starmaker, New York 1980; K. Kelley, Elizabeth Taylor, the last star, New York 1981; B. Adler, Elizabeth Taylor, triumphs & tragedies, New York 1982; C. Nickens, Elizabeth Taylor: a biography in photographs, Garden City (N.Y.) 1984; D. Moore, Twinkle, Twinkle, Little Star, New York 1984; I. Bignardi, Elizabeth Taylor, in Le Dive, Bari-Roma 1985; S. Morley, Elizabeth Taylor: a celebration, Londra 1988; G. Jenkins, R. Burton my brother (con introd. di E. Taylor), ivi 1988; M. Robin Tani, The new Elizabeth, New York, 1988; J. Vermilye, The films of Elizabeth Taylor, New York 1989; A. Walker, Elizabeth: the life of Elizabeth Taylor, New York 1991; C. Latham, All about Elizabeth, New York 1991; I. Brandani, Richard es Elizabeth, Budapest 1992.

Vedi anche
Vivien Leigh Nome d'arte dell'attrice inglese Vivian Mary Hartley (Darjeeling, India, 1913 - Londra 1967). Esordì con successo nel 1935 sui palcoscenici e sullo schermo e ottenne grande fama con l'interpretazione di Gone with the wind (1939), di V. Fleming, che le valse l'Oscar. Moglie dal 1940 di L. Olivier, formò ... Richard Burton Attore (Pontrhydfen, Galles merid., 1925 - Ginevra 1984); esordì in teatro a Liverpool nel 1943, recitando poi in Inghilterra e a New York. Dal 1953 a Londra con l'Old Vic, fu Amleto (1953), Sir Toby nella Dodicesima notte (1954) e Coriolano (1955). Nel cinema dal 1949, dapprima in Inghilterra e dal ... Montgomery Clift Clift ‹klift›, Montgomery. - Attore (Omaha, Nebraska, 1920 - New York 1966). Esordì in teatro nel 1934 a Sarasota e nel 1935 a New York, prendendo parte a spettacoli d'impegno e conseguendo un successo personale. Dal 1948 a Hollywood, raggiunse notevole fama anche nel cinema partecipando a numerosi film ... James Dean Dean ‹dìin›, James. - Attore statunitense (Fairmont, Indiana, 1931 - Paso Robles, California, 1955); finiti i corsi dell'Actor's Studio di E. Kazan e L. Strasberg, esordì sulle scene a Broadway in See the jaguar di R. Nash, e con la successiva interpretazione (1954) dell'Immoralist di R. e A. Goetz da ...
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    Attrice cinematografica (Londra 1932 - Los Angeles 2011); ha esordito giovanissima (Lassie come home, 1942), iniziando una lunga e fortunata carriera. Donna di singolare bellezza, diva seguita sempre con attenzione dalla cronaca mondana, la T. è stata anche attrice di sicura attitudine drammatica e ...
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    Enciclopedia del Cinema (2004)
    Taylor, Elizabeth (propr. Elisabeth Rosemond) Riccardo Martelli Attrice cinematografica statunitense, con cittadinanza britannica, nata a Londra il 27 febbraio 1932. Definita 'l'ultima star', ha rappresentato uno dei grandi miti di Hollywood. Nel corso di una carriera lunghissima la sua immagine mondana ...
Vocabolario
taylorista
taylorista 〈tail-〉 o, all’ingl., 〈teil-〉 s. m. e f. [der. di taylorismo] (pl. m. -i). – Chi segue e attua, in economia, i principî e i metodi del taylorismo.
taylorismo
taylorismo 〈tail- o, all’ingl., teil-〉 s. m. [dal nome di F. W. Taylor (v. oltre)]. – L’organizzazione razionale del lavoro, quale fu iniziata praticamente e teoricamente, tra l’ultimo Ottocento e il primo Novecento, dall’ingegnere statunitense...
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