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ĚLĪSHĀ‛ ben ĂBŪYĀH

di Umberto Cassuto - Enciclopedia Italiana (1932)
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ĚLĪSHĀ‛ ben ĂBŪYĀH

Umberto Cassuto

Dottore ebreo della prima metà del sec. II d. C. Insegnò nelle accademie tannaitiche, ed ebbe tra i suoi scolari Rabbī Mē'īr; ma poi abbandonò l'ebraismo, e da allora fu designato nelle cerchie ebraiche col nome di Ahēr ("un altro" cioè: "colui che non merita di essere nominato"). Che egli fosse stato attratto dalle dottrine gnostiche è congettura largamente accolta dagli studiosi moderni, specialmente perché il suo distacco dall'ebraismo è posto in connessione con studî metafisici; è però possibile pensare che egli non avesse sostituito l'ebraismo con alcun sistema religioso, e che semplicemente fosse stato indotto dalla famigliarità che si era acquistata con la cultura greca e col pensiero greco ad assumere una posizione di scetticismo. Intorno alla sua persona e alla sua vita, che evidentemente fecero grande impressione sull'animo dei contemporanei, si formarono molte leggende che si trovano narrate nei libri rabbinici: fra l'altro si racconta della reverente devozione conservatagli dal suo discepolo Rabbī Mē'īr, il quale sarebbe riuscito a indurlo al pentimento in punto di morte e a ottenergli la salvezza nel mondo di là.

Mē'īr Letteris (1807-1871) ha fatto di Ĕlīshā‛ b. Ăbūyāh il protagonista del suo rifacimento ebraico del Faust di Goethe.

Bibl.: Graetz, Gnostizismus und Judenthum, Krotoschin 1846, pp. 16 segg., 62 segg.; Jellinek, Elischa b. Abuja, Lipsia 1847; Hoffmann, Tōlědōt Ělīshā‛ Àbūyāh, Vienna 1880; Baeck, Elischa b. Abuja-Acher, Francoforte sul M. 1891; Bacher, Agada der Tannaiten, I, Strasburgo 1903, p. 432 segg.; Friedländer, Der vorchr. jüd. Gnostizismus, Gottinga 1898, p. 100 segg.

Vedi anche
gnosticismo Complesso di dottrine e di movimenti spirituali, sviluppatosi in età ellenistico-romana e fiorito a fianco del cristianesimo antico. Si tratta di un insieme assai vario di sistemi e di scuole, privi di direzione comune, ai quali conferisce unità lo sforzo di soddisfare esigenze proprie dell’ambiente ... anima Nell’accezione più generica, come del resto nella coscienza comune, è il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, che è origine e centro del pensiero, del sentimento, della volontà, della stessa coscienza morale. Antropologia I termini con cui l’a. è designata appaiono quasi ... ellenismo Il periodo della storia greca dalla morte di Alessandro Magno (323 a.C.) alla battaglia di Azio, con la quale Roma si assicurò il predominio sull’Egitto (31 a.C.). In esso la civiltà greca si diffuse sull’intera area del Vicino e del Medio Oriente, dalla Macedonia fino all’India, dal Mar Nero e dal Danubio ... filosofia Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento. Definizioni La f. può definirsi come una forma di sapere che, pur nella grande varietà delle ...
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    Dottore ebreo (2º sec. d. C.), maestro di Rabbī Mē'īr; abbandonò poi l'ebraismo, attratto forse dalle idee greche e gnostiche. Mē'īr Letteris (1807-1871) ha fatto di E. il protagonista del suo rifacimento ebraico del Faust di Goethe.
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