GAFFORINI, Elisabetta
Nata a Milano nel 1775 questa affascinante figura di cantante, celebratissima nel suo tempo, lascia tuttavia dietro di sé poche notizie sulla vicenda biografica. Primadonna buffa, "virtuosa", la G. visse la sua parabola artistica tra il 1796 e il 1815, nel periodo in cui sulle scene i contralti sostituirono a poco a poco i castrati. La G. fu dotata di una voce estesa dal la grave al fa sopracuto, limpida, risonante e duttile, nonché di un talento comico eccezionale come afferma Stendhal (cfr. Enc. dello spettacolo).
Esordì nel 1796 al teatro dell'Accademia filarmonica di Verona nell'Adevolto di G. Paisiello, cui fecero seguito ruoli in opere di D. Cimarosa, G. Gazzaniga e M.A. Portogallo. Fu poi a Mestre, Trieste e, sempre nel 1796, nella Donna di genio volubile del Portogallo alla Fenice di Venezia, dove nel 1797 sostenne la parte di "primo uomo" nella Morte di Cesare di F. Bianchi e nella Giovanna d'Arco di G. Andreozzi. Nel 1800 al teatro Nazionale (già Regio) di Torino cantò nella Merope di S. Nasolini accanto a Teresa Bertinotti; in tale occasione il pubblico si divise in due fazioni e la G. riscosse un entusiastico successo personale a danno della rivale. La G. cantò ancora nell'Elfrida del Pasiello, nel Diavolo a quattro del Portogallo e in Che originali! del Gazzaniga. Nel 1801 la G. si trasferì a Milano dove, probabilmente, salvo qualche viaggio in Portogallo e in Spagna, visse e lavorò fino al 1815. Nel 1801 al teatro alla Scala cantò nell'opera Che originali! di J.S. Mayr, in Fedeltà ed amore alla prova di G. Gazzaniga, e ancora ne Il ciabattino o Le donne cambiate del Portogallo, rappresentati tutti e tre la sera del 7 marzo, e ne Il trionfo della pace di C. Pollini (30 aprile), opera data per festeggiare la pace di Lunéville che ratificava il trattato di Campoformio. Nel novembre dello stesso anno cantò ne Il sedicente filosofo di G. Mosca e in una ripresa di Che originali!. Nella quaresima del 1802, sempre a Milano, partecipò a una ripresa de Il podestà di Chioggia di F. Orlandi e nella stagione autunnale a La fortunata combinazione di G. Mosca (17 agosto), e a La capricciosa pentita di V. Fioravanti (2 ottobre). Nel novembre dello stesso anno di nuovo ne Il sedicente filosofo e in una novità di Mayr: Il segreto. La sua presenza è nuovamente documentata a Milano nel 1806 ne La feudataria di F. Dussek (14 agosto), nella ripresa de La capricciosa pentita e ne I saccenti alla moda di B. Neri (19 ottobre). In questo periodo, accusata di comportamento scostumato durante una rappresentazione, le fu proibito dal ministro degli Interni di calcare le scene per un anno. Nella stagione teatrale del 1808 tornò a cantare tra l'entusiasmo generale in Alessandro in Armozia di P. Ray, data la sera del 6 marzo per festeggiare il ritorno dell'armata nazionale, ne L'italiana in Algeri di L. Mosca (16 agosto), ne Ladama soldato di F. Orlandi (20 settembre) e in Oro non compra amore di Portogallo (5 novembre). Nella primavera del 1810 cantò ne I filosofi al cimento di F. Paganini (25 giugno) e in autunno ne La contadina bizzarra di G. Farinelli (16 agosto), in Ser Marcantonio di S. Pavesi (26 settembre), in Camilla di V. Fioravanti (7 novembre) e, infine, in una ripresa de Il sedicente filosofo. Nell'inverno successivo è segnalata in Annibale in Capua di Farinelli (26 dic. 1810) e in Abradate e Dircea di G. Nicolini (29 genn. 1811): in queste due opere la G., abbandonato il suo abituale repertorio e i ruoli a lei forse più congeniali, si cimentò in parti da soprano e nel genere serio. A partire dalla primavera del 1812 l'astro del successo cominciò a offuscarsi: a Napoli ne Il salto di Leucade venne fischiata. Da questo momento per tre anni non abbiamo più notizie finché la sera del 15 maggio 1815 la sua presenza è documentata per l'ultima volta a Milano nella cantata di V. Federici Il mistico omaggio, al cospetto dell'arciduca Giovanni d'Austria. Altri tre anni di silenzio, poi, nell'aprile del 1818, al teatro La Fenice di Venezia apparve ne L'orfana egiziana di F. Basili.
È l'ultima notizia sulla cantante: nulla si sa sul luogo e sulla data della morte.
Fonti e Bibl.: Notizie in Allgemeine Musikalische Zeitung, III (1801), p. 867, IV (1802), p. 207, XIII (1811), p. 509, XIV (1812), p. 227, XX (1818), p. 289; P. Cambiasi, Rappresentazioni date nei reali teatri di Milano 1778-1906, Milano 1872, pp. 15, 19, 21; Id., La Scala, 1778-1906. Note storiche e statistiche, Milano 1906, pp. 297, 301, 303, 506 (ritratto); C. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte. Cronologia, Milano 1964, pp. 18 s., 22 ss., 26; A. Basso, Storia del teatro Regio di Torino, II, Il teatro della città dal 1788 al 1976, Torino 1976, pp. 68-70, 86, 642, 644; G. Marchesi, Dalle origini alle soglie del Romanticismo, in Storia dell'opera, III, t. 1, Milano 1977, pp. 341 s., 344; R. Verti, The Indice de' teatrali spettacoli Milan, Venice, Rome, 1764-1823. Preliminary research, in Periodica musica, III (1985), pp. 1-7; P. Cattaneo, Il belcanto, Milano 1979, p. 16; F.J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, III, p. 375; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 580; Enc. dello spettacolo, V, coll. 814 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 89.