BARTON, Elisabeth
Fanatica profetessa inglese, soprannominata the maid of Kent, nacque ad Aldington nel 1506. Di natura nevrotica ed epilettica, cominciò a credersi inviata ad annunciar profezie. Il prete del luogo, certo Master la segnalò all'arcivescovo di Canterbury, William Warham, il quale fece rinchiudere la donna nel convento di St. Sepulchre, a Canterbury (1526). Qui cominciò a diffondersi la fama della Barton, la quale, in istato sonnambolico, enunciò elaborate profezie: al re Enrico VIII essa predisse una morte orribile, se si fosse ostinato a voler divorziare da Caterina d'Aragona. Parecchi eminenti personaggi, tra i quali Tomaso More, corrisposero con la Barton la quale - come è probabile (ancorché la critica storica non l'abbia provato) - non fu che uno strumento nelle mani di politicanti.
Sospettato l'intrigo, Enrico VIII faceva giustiziare Elisabeth Barton, il prete Master e i due monaci Bocking e Hadley. L'esecuzione ebbe luogo a Tylburn il 20 aprile 1534. Pare che la confessione della mistificazione venisse estratta con torture.