ELIOZOI (dal gr. ἥλιος "sole" e ζῶον "animale"; lat. scient. Heliozoa)
Classe di Protozoi che debbono il loro nome alla forma del corpo, rotonda con pseudopodî filiformi irraggianti da ogni parte. Hanno talora un guscio siliceo. Gli pseudopodî sono filamentosi, spesso sostenuti da un filamento assile; in essi si scorge molto chiaramente una corrente di granuli in fuori e in dentro. Appartengono a quella categoria di pseudopodî che hanno la capacità di anastomizzarsi fra loro, ciò che accade però raramente. Il plasma è, come nei Radiolarî (v.), distinto in ectoplasma ed endoplasma, ma queste due regioni non sono separate per mezzo di una capsula, che è caratteristica dei Radiolarî. L'ectoplasma è più grossolanamente vacuolare, e possiede anche uno o più vacuoli contrattili. L'endoplasma contiene i nuclei, che sono anche assai numerosi; e inoltre granuli cromatici, detti cromidî, il cui valore è stato spesso discusso. All'esterno si trova sovente uno strato gelatinoso che può inglobare corpi estranei, come gusci di diatomee e granuli di sabbia. Quando vi è uno scheletro siliceo, questo, come nei Radiolarî, può essere composto di pezzi distinti oppure è tutto unito. I pezzi hanno forma molto varia, per es. dischetti o aghi, disposti questi ultimi radialmente tra gli pseudopodî. Quando il guscio è unito, si presenta come una gabbia sferica fenestrata. Poche specie, anziché essere libere nell'acqua, come la maggioranza, posseggono un peduncolo col quale si fissano. L'alimentazione, negli Eliozoi, avviene in genere per fagocitosi di piccoli Protisti, ma i più grandi possono anche inglobare piccoli Metazoi. Parecchie specie vivono in simbiosi con alghe, a somiglianza dei Radiolarî. Gli Eliozoi si trovano nelle acque dolci e nel mare, per lo più in vicinanza o aderenti alle alghe, pietre, ecc., raramente sono pelagici.
Riproduzione. - Si riproducono per via agamica e sessuata: la prima è una scissione o una gemmazione, e si attua anche a completo sviluppo, differendo gli Eliozoi in ciò sostanzialmente dai Radiolarî. Nelle forme polinucleate si tratta di una plasmotomia, cioè si ha la scissione del corpo, con spartizione dei nuclei tra i due prodotti. Nelle forme mononucleate invece si ha prima la cariocinesi, durante la quale appare talora un grosso centrosoma a ciascuno dei poli della figura mitotica. Quando accade la gemmazione, la gemma si forma per divisione diretta ed è priva di centrosoma, che si origina poi dal nucleo. Molto importante per il confronto con gli altri Protozoi è il fatto che per gemmazione in alcune specie (p. es. Acanthocystis) si possono formare piccole cellule con due flagelli; esse hanno probabilmente il valore di spore (zoospore), come quelle dei Radiolarî, e non sembrano esser destinate alla fecondazione. Nella riproduzione sessuata gli Eliozoi si distaccano completamente dai Radiolarî. Infatti non vi è negli Eliozoi la formazione di gameti flagellati, almeno per quelle specie che sono finora note a questo riguardo. Nell'Actinophrys sol, lo Schaudinn ha descritto l'unione di due individui (copulazione), i quali, ritirati gli pseudopodî, si circondano di uno spesso strato di gelatina e cadono al fondo del recipiente in cui si trovano. I due nuclei (uno di ciascun copulante) si fondono in uno solo. Durante questo stadio, che è una cisti, sono spariti anche i filamenti assili, sì che la struttura raggiata è temporaneamente scomparsa. Prima di fondersi, ciascun individuo va soggetto a un processo che ricorda l'emissione dei due globuli polari nei processi di maturazione dell'uovo; ma non è ancora noto se a questo processo corrisponda anche una riduzione numerica dei cromosomi. Dopo la copulazione, il nucleo unico si divide tosto in due, e così tutto il citoplasma, rimanendo però i due individui accollati a guisa di due blastomeri, e circondati da una solida membrana cistica. Nell'Actinosphaerium, secondo R. Hertwig, ha luogo un processo di copulazione detto autogamia (v.). Un individuo plurinucleato si incista, i nuclei si riducono assai di numero, e si formano, entro la cisti, tanti individui quanti sono i nuclei rimasti (cisti figlie). Ognuna di queste cisti figlie si divide in due, dando i gameti, in ciascuno dei quali si eliminano due globuli polari, probabilmente con riduzione numerica dei cromosomi; poi i due gameti di ciascuna coppia si fondono, come nell'Actinophrys.
Storia. - Si connette strettamente a quella dei Rizopodi d'acqua dolce, essendo anche gli Eliozoi prevalentemente abitanti di questo ambiente. I. a prima osservazione e raffigurazione di un eliozoo si deve al Joblot (1754); successivamente O. F. Müller e poi O. Bütschli (1775) fecero alcune osservazioni su questi Protozoi. Il pastore Eichhorn, nel 1783, diede per il primo una descrizione più particolareggiata e completa dell'Actinosphaerium, e ne osservò anche le condizioni generali di vita. Dopo varî contributi portati da Th. Ehrenberg, F. Dujardin, A. Kölliker, F. Stein, Claparède e Lachmann e altri, si giunge alla metà del secolo scorso, quando, per le importanti ricerche di J. Müller e del Haeckel sui Radiolarî marini, anche gli Eliozoi vennero avvicinati ai Radiolarî, per la prima volta in modo preciso dal Carpenter (1861) e poi da R. Greeff (1867). Al Haeckel (1866) si deve il nome di Eliozoi, e quindi la considerazione di questi animali in un gruppo sistematico definito. R. Hertwig e Lesser (1874) si opposero all'avvicinamento degli Eliozoi ai Radiolarî, e con uno studio accurato posero in evidenza molti caratteri loro proprî. I più notevoli studî sulla riproduzione degli Eliozoi sono dovuti a L. Cienkowski, Ant. Schneider, F. E. Schultze, R. Hertwig, K. Brandt.
Parentela e classificazione. - I primi osservatori, come si è detto, affermarono la somiglianza degli Eliozoi con i Radiolarî. Anche oggi si sogliono talora considerare gli Eliozoi come "Radiolarî d'acqua dolce", ciò che però non è esatto, visto che molti sono marini. Gli studî sulla loro struttura hanno messo in luce come carattere distintivo la mancanza della capsula, che però secondo W. Schewiakoff è assente anche in molti Radiolarî del gruppo degli Acantarî. Il ciclo biologico è assai diverso; tuttavia appaiono anche qui, in talune specie, germi con due flagelli.
Si può concludere che gli Eliozoi costituiscono una classe distinta, assai ben caratterizzata, ma affine alla classe dei Radiolarî.
La classificazione è difficile per lo stato delle nostre conoscenze, che son buone solo per alcune specie. Tuttavia si possono costituire 4 ordini: I. Aphrothoraca. Privi di guscio e di scheletro; formano un guscio soltanto nell'incistidamento. Vi sono comprese le specie più note, come lo Actinophrys sol e l'Actinosphaerium Eichhornii. - II. Chlamydophora. Posseggono un involucro gelatinoso che agglutina granuli di sabbia e simili. Es. Sphaerastrum. - III. Chalarothoraca. Posseggono uno scheletro composto di pezzetti silicei disgiunti. - IV. Desmothoraca. Posseggono uno scheletro siliceo unito, una gabbia fenestrata; talora hanno un peduncolo. Zoospore biflagellate.
Bibl.: O. Bütschli, Protozoa, in Bronn's Tierreich, I, Sarcodina (1882); F. Doflein, Lehrbuch der Protozoenkunde, Jena 1916.