ELIOGRAFO (dal gr. ἥλιος "sole" e γεάϕω "scrivo")
È uno strumento di telegrafia ottica, tuttora in uso presso gli eserciti. Serve per trasmettere segnali luminosi mercé un gioco di specchi per cui la luce solare viene riflessa nella voluta direzione. Normalmente si trasmettono segnali secondo l'alfabeto Morse, e cioè oscurando la luce a intervalli brevissimi (punti) o a intervalli più lunghi (linee). La portata di un eliografo è dipendente, oltre che dalle condizioni metereologiche, anche dal tipo dell'apparecchio e dai mezzi di osservazione. I moderni apparati sono congegnati in modo da consentire la trasmissione dei segnali fruendo della luce solare o della luce artificiale (acetilenica, ossiacetilenica, elettrica); sono inoltre forniti di particolari organi per dare rapidamente la voluta direzione, e di cannocchiale per scorgere a distanza i segnali della stazione corrispondente. Mediante stazioni multiple tra loro comunicanti si può costituire una rete ottica per le segnalazioni a grandi distanze, come pure è possibile corrispondere da una stazione con varie altre situate in diverse direzioni trasmettendo successivamente da essa con un apparato girevole, dopo aver fatto i necessarî orientamenti o contemporaneamente adoperando diversi apparati.
Un eliografo consta generalmente delle seguenti parti: 1 specchio di emissione (riflettore); 1 controspecchio (collettore); 1 congegno di direzione o di puntamento; 1 tasto per la trasmissione dei segnali; 1 treppiede di sostegno; 1 generatore di luce artificiale. Lo specchio di emissione è destinato a riflettere la luce solare in direzione della stazione ricevente. Azionando il tasto si producono eclissamenti, così da ottenere segnali di punti e linee. Lo specchio collettore serve a raccogliere la luce e a rifletterla in quello di emissione. Il congegno di puntamento consente di dirigere il fascio di luce nell'esatta direzione delle stazioni riceventi. Le segnalazioni dell'eliografo possono essere percepite alla distanza massima di 7-10 km. di giorno e 30 km. di notte.