ELIODORO ('Ηλιόδωρος, Heliodōrus) d'Antiochia
Figlio di Eschilo, appartenne a nobile famiglia di Antiochia, e fu educato insieme a Seleuco figlio di Antioco III re di Siria. Quando Seleuco IV (187-175 a. C.) salì sul trono, Eliodoro ne divenne il primo ministro. Il problema più grave del regno di Seleuco era costituito dalle annualità dell'indennità di guerra che dovevano essere pagate ai Romani. Secondo la tradizione giudaica del II libro dei Maccabei, III, 24 seg., E., durante un giro d'ispezione in Celesiria e in Palestina, venne in Gerusalemme e volle impadronirsi del tesoro del tempio, nonostante le rimostranze del pontefice Onia e dei sacerdoti. Ma un personaggio misterioso (un angelo) a cavallo calpestò E. nell'atto che tentava di violare il sacro deposito, e due altri personaggi lo percossero gravemente. Svenuto e ridotto in fin di vita E. sarebbe stato salvo per le preghiere di Onia, e sarebbe tornato ad Antiochia a riferire al sovrano il suo insuccesso. Il potente ministro finì con l'uccidere Seleuco, a cui sostituì sul trono il figlio giovinetto; poi, disfattosi anche di questo, tentò di governare per proprio conto, ma ogni suo potere finì con l'arrivo di Antioco IV Epifane in Siria. L'episodio di E. cacciato dal tempio ha fornito argomento a parecchie opere di arte sacra: fra esse la più celebre è l'affresco di Raffaello nelle Stanze del Vaticano: meritano di essere ricordati anche un quadro di Fr. Solimene e una pittura murale di Eugenio Delacroix nella chiesa di S. Sulpizio a Parigi.
Bibl.: A. Bouché-Leclercq, Histoire des Séleucides, I, Parigi 1914; W. Otto, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VIII, coll. 12-15.