NEBRIJA (o Lebrija), Elio Antonio de
Umanista e grammatico spagnolo, che assunse il nome da Nebrija o Lebrija, il suo paese natio, a sostituzione del cognome paterno Martínez de Cala é Hinojosa: nacque intorno al 1442 e morì ad Alcalá nel 1522. Dopo avere condotto gli studî grammaticali, matematici e filosofici a Salamanca, non ancora ventenne passò in Italia, frequentando i corsi di ebraico e di greco al Collegio Spagnolo di Bologna e dimorandovi per dieci anni. Di ritorno in patria insegnò grammatica e retorica a Salamanca, che lasciò soltanto nel 1513 per assumere una cattedra all'università di Alcalá, a cui fu chiamato dal cardinale Cisneros; da questo il N. ebbe l'incarico, nel 1502, di rivedere i testi latini e greci della Bibbia Poliglotta; nel 1509 fu nominato cronista del re.
Il N., educatosi alla disciplina umanistica, ebbe vivo e concreto il senso filologico e linguistico; la sua opera sulla grammatica latina (Introductiones in latinam grammaticam, 1481) e l'altra sulla lingua castigliana (Gramatica sobre la lengua castellana, 1492; ediz. fototipica, a cura di E. Walberg, Halle 1900) rimangono come modello del migliore metodo umanistico; la seconda soprattutto investiva per la prima volta, con larghezza di conoscenze letterarie, grammaticali e lessicali, il volgare spagnolo, trasportandovi i procedimenti scientifici della grammatica classica. Complemento di questa attività è il suo lessico (Dictionarium Latinum-Hispanicum et aispanicum-Latinum, I e II, 1492-95), il primo compilato con precisa esperienza delle due lingue. Uno dei suoi allievi, Luigi Cristoforo Scobar, lo ripubblicò, aggiungendovi la traduzione in dialetto siciliano (Venezia 1519, per i tipi di Bemardino Benalio). Il N. inoltre scrisse sulla maggior parte dei soggetti letterarî, giuridici, enciclopedici che costituivano l'erudizione del primo Rinascimento (cfr. l'elenco in J. Cejador y Frauca, Historia de la lengua y liter. castellana, I, Madrid 1915, pagine 384-85).
Bibl.: A. Paz y Melia, Códices más notables de la Bibl. Nacional, in Revista de Archivos, II (1898), pp. 8-12; R. Chabás, Documentos, ibid., IX (1903), pp. 56-66; P. Lemus y Rubio, El maestro E. A. de N., in Revue hisp., XII (1910), pp. 459-508 e XXIX (1913), pp. 13-120.