ELIEA (gr. ἡλιαία)
Con questo nome, di non chiara etimologia, gli antichi designavano tanto il maggior collegio giudicante dello stato ateniese, quanto il luogo dove questo si radunava. Ben distinta in epoca classica dall'ecclesia (v.), l'assemblea generale del popolo, di cui peraltro in origine dovette essere una emanazione, l'eliea era dapprincipio l'unico collegio di cittadini giurati esistente; quando poi vi furono più collegi giudicanti, il nome venne talvolta applicato a tutto il corpo giurato, ma di preferenza ristretto al tribunale presieduto dai tesmoteti (v.), e residente in un locale probabilmente scoperto presso l'Agorà.
La grande importanza di questa vera e propria eliea, e l'uso del nome anche in senso più generale, fa si che ἡλιαστής sia quasi da considerare equivalente di δικαστής, giudice. Per le competenze e la procedura di questo tribunale, una delle caratteristiche istituzioni della democrazia ateniese, famosa anche per le beffe e la parodia di Aristofane nelle Vespe, v. tribunali.
Bibl.: Caillemer, in Daremberg e Saglio, Dict. des antiq. gr. et rom., III, 58-59; Busolt-Swoboda, Griechische Staatskunde, Monaco 1926, p. 1151 segg.