HALÉVY, Elie
Storico francese, nato a Étretat (Seine-Inférieure) il 6 settembre 1870 e morto a Sucy-en-Brie (Seine-et-Oise) il 21 agosto 1937.
Figlio del noto romanziere e drammaturgo Ludovico uscì dalla scuola normale di Parigi con una solida preparazione filosofica, ben testimoniata dal suo primo lavoro La théorie platonicienne des sciences (1896) e dalla costante collaborazione attiva alla Revue métaphisique et morale, della quale assunse l'intera direzione dopo la morte di Xavier Léon. Sensibile all'influenza di Herr e di Jaurés, si orientò verso un socialismo largamente umanitario, la cui storia espose nei suoi corsi alla Scuola libera delle scienze politiche; quindi passò alla ricerca storica, nella quale - pur restando sensibilmente legato alla precedente formazione razionalistica - si è rivelato particolarmente attento ai complessi sociali e religiosi degli avvenimenti. Con i tre volumi La formation du radicalisme philosophique (1901-04) aventi a centro lo studio della personalità del Bentham, l'H. rinsaldò il suo amore per l'Inghilterra alla quale è consacrata la sua principale opera, la Histoire du peuple anglais au XIXe siècle, (incompiuta) che abbraccia solo i periodi che vanno dalla rivoluzione industriale, della quale l'H. è stato fra i primi a comprendere tutta l'importanza, al 1841 e dal 1895 al 4 agosto 1914. Nel 1948 è stato pubblicato postumo un volume di abbozzi sul periodo 1841-52. Vero testamento del suo ideale può considerarsi il suo ultimo scritto L'ère des tyrannies (1938).