ELICONA (ὀ ‛Ελικών, Helĭcon)
Catena montuosa della Grecia, tra il lago Copaide e il golfo di Corinto, spartita fra i territorî della Focide e della Beozia; la cima più alta è l'odierno Palaiovounó (1749 m.). Anticamente coperta di fitte boscaglie, oggi assai diradate, era sede del culto delle Muse. Non lungi da Ascra (v.), traversava la montagna l'alta e suggestiva vallata del Permesso (la Valle delle Muse); ai piedi della cima dell'Elicona (oggi Monte Zagorá; 1527 m.), sotto una vecchia cappella detta di Hagía Triáda, sono stati messi alla luce i ruderi del "Museo", comprendenti il tempietto medesimo delle Muse, resti di un portico e di un teatro; nel santuario e nel bosco sacro vicino si celebravano ogni anno le feste Musee; quando il culto delle Muse fu abolito da Costantino, questi trasportò a Costantinopoli le più belle statue del santuario, poi perite in un incendio (404 d. C.). Una fonte poco lontana è forse l'antica Aganippe; salendo per circa due ore verso O. si giunge alla fonte Ippocrene (l'odierna Kryopēgádi), sgorgata da un colpo di zoccolo di Pegaso; poco lungi, resti di una costruzione poligonale sotto la cappella di S. Elia sembrano appartenere all'altare di Zeus, menzionato già da Esiodo; ancora in Omero si ricorda un culto di Posidone sull'E. Varie poesie nell'antichità (tra cui un frammento di Corinna) avevano per oggetto una contesa fra l'Elicona e il Citerone.
Bibl.: F. Bölte, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VIII, col. 1 segg.; cfr. Maas, in Hermes, XXXI (1896), p. 379 segg.